Ecco squadra e progetti di Piefranco Maffè: la cura del dottore per guarire l’immobilismo monzese

MONZA - Tanta gente ieri sera al teatro Binario 7 per la presentazione pubblica della candidatura di Pierfranco Maffè. Il medico del San Gerardo, presente sulla scena politica cittadina da oltre vent'anni, sarà sostenuto da due liste civiche (Monza con Maffè e Io Cambio)

Elezioni amministrative 2017: adesso è il turno di Piefranco Maffè. A sostenere il medico del San Gerardo con un’ultraventennale esperienza politica in Consiglio comunale sono due liste civiche (Monza con Maffè e Io Cambio) con esponenti provenienti dal centrodestra, membri del gruppo “Energie per l’Italia” il movimento politico di Stefano Parisi, e anche volti nuovi reclutati dal mondo del volontariato e della scuola.

La presentazione ufficiale ieri sera al Binario 7 con il ritorno di vecchi volti della politica monzese come Alfonso Di Lio che ha deciso di sostenere il candidato sindaco presentandosi nella lista “Monza con Maffè” oltre alla presenza in sala di diversi esponenti di Cl come Stefano Carugo che da sempre ha caldeggiato la candidatura del collega di corsia.

Cambiamento, attenzione alla famiglia, ai giovani, ai più fragili, al rilancio dell’economia e del lavoro, all’ambiente, all’educazione e il ripristino della sicurezza. Questi alcuni dei temi affrontati.

“C’è voglia di cambiare – ha spiegato Maffè – Monza è una città immobile e questa Giunta non sarà ricordata per avere fatto grandi cose. Le persone si sono disinnamorate della politica e si sono allontanate dai partiti. Monza merita di più, ha tante opportunità. È una città che guarda ai prossimi trent’anni, è il capoluogo della Brianza ai confini di Milano. È una città che vive di contraddizioni. Ci sono i problemi della sicurezza, dei richiedenti asilo, delle persone che hanno perso il posto di lavoro, della pressione fiscale comunale elevata, del traffico con una metropolitana che non è arrivata neanche a Bettola”.

Poi la carrellata dei primi candidati delle due liste, partendo proprio da quella di “Io Cambio” che in queste settimane ha tappezzato la città di cartelloni. A salire sul palco la sua anima monzese l’avvocato Agostino D’Antuoni. “Noi corriamo per vincere e non per fare l’ago della bilancia – ha dichiarato - Maffè ha messo al centro della sua vita professionale l’uomo, ha servito la città per più di vent’anni. Noi mettiamo al centro l’uomo e la famiglia introducendo il fattore di cittadinanza. C’è poi il problema della sicurezza non possiamo nasconderci dietro a un dito proponendo l’utilizzo dei droni o di andare a dormire a casa dei cittadini. Proponiamo guardie civiche che controllano il territorio in stretta collaborazione con le forze dell’ordine”.

Poi i sostenitori della lista civica “Monza con Maffè” con due attuali consiglieri comunali di minoranza (Anna Martinetti e Marco Monguzzi) e il veterano della politica monzese l’ex assessore e preside Alfonso Di Lio.

A sostenere “Monza per Maffè” ieri sera si sono presentati anche Mirko Grignola, Andrea Ferretti, Gianpiera Castiglioni e il preside Adriano Corioni, mentre per la lista “Io Cambio” è salito sul palco Luca Vaccarini.

“Conosco Maffè da quando era assessore all’educazione – ha detto Martinetti, in passato preside alla scuola Confalonieri – Quelli della Giunta Scanagatti sono stati  anni durissimi, ma su Maffè ho sempre potuto contare. Credo molto nella scuola come luogo di educazione e di prevenzione e punto anche sul restituire alla città aree verdi controllate, sicure e curate”.

Ha richiamato all’unione a un comune obiettivo di attenzione alla città e ai bisogni dei cittadini anche Alfonso Dio Lio. “Gli obiettivi sono comuni – ha spiegato – La squadra è stata messa insieme facendo una scelta ponderata dove tutti seguono lo stesso spartito suonando però strumenti diversi. Non ci sono posizioni ideologiche da difendere ma una città a cui pensare”.

Ha puntato invece sull’amarcord calcistico Marco Monguzzi. “È un po’ come nel Mondiale di calcio del 1982 ha affermato – Abbiamo rischiato di uscire con il Camerun ma abbiamo vinto il mondiale nel momento in cui abbiamo dimostrato di essere una squadra”.

Una squadra che si è fatta immortalare al termine della serata quando, ironicamente Maffè ha chiamato tutti sul palco ricordando “Non vado bene per i casting di Berlusconi, ma per una foto tutti insieme si”.

Barbara Apicella


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