Gev nelle scuole contro i vandali nelle aree verdi: a spiegare educazione civica e rispetto della cosa pubblica

MONZA - Si facciano entrare le Guardie ecologiche volontarie per sensibilizzare i ragazzi sull'educazione civica e sul rispetto per l'ambiente. La proposta è di Barbara Zizza, anima del gruppo facebook “Monza a 4 zampe”, dopo un sopralluogo nelle aree cani e nei giardini pubblici

“Fare entrare nelle scuole di Monza  Gev (Guardie ecologiche volontarie) e i referenti degli uffici giardini per spiegare ai ragazzi, fin dalle scuole elementari,  l’educazione civica e ambientale e il rispetto verso la cosa pubblica. In collaborazione con la  polizia locale che non deve intervenire tempestivamente solo per multare i padroni dei cani maleducati che non raccolgono le deiezioni o li lasciano correre liberi nei giardinetti, ma anche in caso di presenze sospette o atti di vandalismo negli spazi verdi pubblici”.

Questa la proposta che lancia Barbara Zizza – anima del gruppo facebook “Monza a 4 zampe” e candidata consigliera nella lista civica “CivicaMente Piffer sindaco” – dopo un sopralluogo nelle 16 aree cani presenti a Monza e in numerosi giardini pubblici.

Mappando una generale situazione di degrado dovuta, non solo alle frequentazioni non sempre raccomandabili degli spazi verdi, ma anche di una diffusa mancanza di rispetto della cosa pubblica.

“Giardini poco illuminati o perennemente al buio, altalene e giochi rotti, cestini utilizzati come pattumiera domestica e quando non vengono svuotati lattine, bottiglie e scatole della pizza abbandonate per terra – spiega – Panchine divelte, muri e giochi imbrattati, fontane rotte e recinzione sfondate così che i giardinetti sono accessibili sia di giorno sia di notte”.

Una situazione diffusa dal centro alla periferia, perché si sa che l’inciviltà e la maleducazione non conoscono confini. E spesso il Comune non fa in tempo ad inviare gli operai per sistemare il danno, che a distanza di pochi giorni il gesto viene nuovamente compiuto. Inciviltà che costa cara alle tasche dei contribuenti.

E così spesso succede che bisogna aspettare mesi prima che il cancello venga riparato. “È assurdo che si debbano aspettare tre mesi per la riparazione di una fontanella, come nel caso dell’area cani di via Adigrat alla fine aggiustata dai frequentatori – spiega – O come nel caso del giardino di via Biancamano aspettare che un senza tetto aggredisse una persona prima che si intervenisse malgrado quella presenza poco rassicurante fosse stata segnalata da tempo”.

Zizza chiede una maggiore attenzione delle aree verdi. “Perché la mancanza di sicurezza non è dettata solo dalla presenza di volti poco raccomandabili – aggiunge – Ma anche di giochi rotti e panchine divelte che naturalmente allontano le famiglie e richiamano i vandali”.

B.Api.


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