Giorgio Furlani, il “Signore dei tappi” che dà speranza ai malati ma che ha bisogno di aiuto
MONZA - Per l'Anagrafe è semplicemente Giorgio Furlani. Troppo poco per definire quello che, invece, per tutti "Il signore dei tappi". Grazie a lui e alla sua preziosa attività di volontariato, grazie alla raccolta dei tappi ogni anno vengono raccolti fondi preziosi per l'Associazione malattie del sangue
Ventimila km macinati in un anno su è giù per tutta la Lombardia e per parte del Piemonte, 12 ore di lavoro al giorno dal lunedì al venerdì (qualche volta anche nel fine settimana), 14 quintali di plastica caricata e scaricata ad ogni viaggio. Questa la vita tutt’altro che da pensionato di Giorgio Furlani, 76 anni, monzese soprannominato il “Signore dei tappi”.
Giorgio, volto vispo ed energia da fare invidia ad un ventenne, da anni si dedica anima e corpo alla raccolta dei tappi di plastica (e da poco anche di quelli di sughero) per raccogliere fondi da destinare all’Associazione malattie del sangue che opera all’interno dell’Ematologia dell’ospedale Niguarda.
Grazie all’impegno di Giorgio e all’attenzione di chi non butta i tappi di plastica in pattumiera ogni anno con questa iniziativa viene pagata una borsa di studio a un ricercatore del noto nosocomio milanese, che nel 2015 ammontava ad oltre 26 mila euro.
A Giorgio si illuminano gli occhi quando ci parla di quello che è diventato un lavoro, naturalmente non retribuito. Che condivide con la moglie Elena e gli altri volontari Gino Vecchi, Domenico Rigoni e Carlo Vertemati. Ma è soprattutto sulle sue spalle il peso del lavoro.
Come è nata questa avventura di solidarietà?
Per caso nel 2009. Facevo il volontario alla Scuola di Agraria del Parco di Monza e ho conosciuto una persona coinvolta in questa attività. Ho accolto l’invito e poi è diventata la mia vita divulgandola in città, prima alla ex Circoscrizione 2 con Alessandro Panigada, poi la grande esplosione grazie a Massimiliamo Longo, ex presidente della Circoscrizione 1, coinvolgendo anche comitati di quartiere, scuole, negozianti e singoli cittadini.
Come è organizzata la tua giornata?
È scandita dalla raccolta dei tappi. Lunedì, mercoledì e venerdì sveglia alla 5, colazione, di corsa a Villasanta dove è parcheggiato il furgone per la raccolta dei tappi e partenza per il ritiro organizzato nei 500 punti di raccolta. Naturalmente non tutti lo stesso giorno. Si rientra alla base intorno alle 19. Poi negli altri giorni mi organizzo comunque con la raccolta nei punti più vicini, nei centri civici monzesi, negli oratori, nelle aziende del territorio che hanno aderito all’iniziativa.
I tappi poi che fine fanno?
I tappi vengono consegnati in un’azienda che li macina, granula e rivende il granulato per la realizzazione delle casette della frutta, paraurti e oggetti neri non di pregio. Naturalmente i tappi vengono pagati e i soldi raccolti utilizzati per l’erogazione annuale della borsa di studio.
E con i tappi di sughero?
Quelli sono ancora più preziosi e colgo l’occasione per lanciare un appello ai ristoranti, alle enoteche e alle associazioni di sommelier per non gettarli ma raccoglierli. Poi passo io a ritirarli. Il sughero trova riciclo nel settore dell’edilizia per la realizzazione dei pannelli isolanti. Non sono biodegradabili e peraltro bruciandoli si inquina l’ambiente.
Una domanda a bruciapelo: Giorgio, ma chi te lo fa fare?
Io mi definisco un semplice facchino che carica e scarica tappi viaggiando su e giù per la Lombardia e parte del Piemonte. Una persona che ha vissuto il dramma della malattia ematologica e che grazie alla ricerca ha visto un allungamento delle aspettative e della qualità dell’esistenza mi ha definito un promotore di vita. Lo faccio perché grazie alla borsa di studio si fa ricerca, scoperte, si dà speranze ai malati e alle loro famiglie.
Giorgio, da solo ce la fai?
Ho bisogno di aiuto, di persone che mi diano una mano in questa attività che sto portando avanti da solo.
Chi volesse rispondere all’appello del “Signore dei tappi” può inviare un’email a furlani@malattiedelsangue.org
Barbara Apicella
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