Gli Alabardieri del Duomo di Monza per la prima volta in trasferta dal Papa
MONZA - Insieme alle Guardie Svizzere sono l'unico corpo che può presiedere armato a una funzione religiosa in chiesa: gli Alabardieri del Duomo, non potendo dare sostegno al Papa il 25 marzo in uno spazio tanto aperto, saranno ricevuti da lui in Vaticano
Non potranno affiancare il Papa durante la Messa del 25 marzo al Parco di Monza ma il mese successivo – la data non è ancora stata stabilita – andranno a trovarlo con le loro bellissime divise e armature direttamente in Vaticano, ospitati dai “cugini” delle Guardie Svizzere. Un evento memorabile quello che vedrà protagonisti gli alabardieri del Duomo di Monza.
L’annuncio è stato dato venerdì sera, in occasione della serata organizzata in Duomo e dedicata allo storico corpo unico – insieme alle Guardie Svizzere – ad accedere armati in una chiesa.
Purtroppo, per motivi di sicurezza, gli alabardieri non potranno partecipare in divisa alla Messa che verrà ufficiata al Parco anche se, in borghese, certamente presenzieranno all’evento.
Una storia centenaria quella del corpo degli alabardieri di Monza, come è stata raccontata venerdì sera da don Carlo Crotti e dal comandante Giorgio Villa. Bellissimi, nelle loro divise blu con i bordi dorati, due alabardieri si sono fatti ammirare per tutta la serata ai lati dell’altare, per poi scendere in mezzo alla numerosa e interessata platea.
Sulle origini del corpo non si hanno notizie certe, anche se alcuni li fanno risalire all’epoca della regina Tedolinda.
La prima notizia certa risale al 1718 e poi al 1763 quando con il famoso editto di Maria Teresa d’Austria il corpo degli alabardieri assunse la divisa che ancora oggi indossa, armati con spada e alabardo a difesa del Santo Chiodo custodito e venerato nel Duomo cittadino. Un corpo che aveva quindi il compito di difendere dalle folle la santa reliquia.
Una presenza storica, tanto cara e amata dai monzesi e che, dopo un periodo di sospensione dell’attività, è ritornata in auge grazie soprattutto all’impegno di don Dino Gariboldi che è stato tra i promotori della rinascita del Corpo.
E ancora oggi, in occasione delle cerimonie più importanti, gli alabardieri continuano a presidiare la Santa Reliquia e a partecipare ai grandi eventi religiosi cittadini.
Aggiornandosi con i tempi, aprendo anche un sito Internet (www.alabardierimonza.it) e un profilo facebook per avvicinare un pubblico sempre maggiore – e sempre più giovane – a questo simbolo della fede e della tradizione brianzola.
B.Api.
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