I campi della Lombardia sempre più blu: è un boom per la coltivazione del mirtillo
MONZA - In forte aumento la coltivazione del mirtillo sul territorio lombardo: i campi della nostra regione sono sempre più blu grazie ai coloratissimi piccoli frutti. La zona di maggiore produzione resta la Valtellina, ma anche a Milano e Monza le aree destinate a questa produzione sono quasi triplicate
I campi lombardi sono sempre più blu. Negli ultimi dieci anni – spiega una rilevazione della Coldiretti regionale – le coltivazioni di mirtilli sono quasi triplicate, passando da meno di 500 mila metri quadrati nel 2006 a un milione e mezzo circa nel 2015.
Dati un po' in crescita su tutto il territorio lombardo, compresa l'area di Milano e Monza, passata da 47 mila a 134 mila metri quadrati.
“Ho iniziato a coltivarli una decina di anni fa – spiega alla Coldiretti Lombardia, Olmo Fumasoni, agricoltore ventisettenne di Sondrio – Oggi ho circa 10 mila piante su 30 mila metri quadrati”. La culla del mirtillo lombardo è la Valtellina dove – spiega la Coldiretti regionale – le superfici sono aumentate di circa 335 mila metri quadrati nell’arco di un decennio. “Quando sono partito vendevo soltanto il prodotto fresco, ma quasi subito sono passato alla trasformazione – continua Fumasoni – Oggi produco vari nettari, confetture e anche una birra al mirtillo”.
Dati un po' in crescita su tutto il territorio lombardo, compresa l'area di Milano e Monza, passata da 47 mila a 134 mila metri quadrati.
“Ho iniziato a coltivarli una decina di anni fa – spiega alla Coldiretti Lombardia, Olmo Fumasoni, agricoltore ventisettenne di Sondrio – Oggi ho circa 10 mila piante su 30 mila metri quadrati”. La culla del mirtillo lombardo è la Valtellina dove – spiega la Coldiretti regionale – le superfici sono aumentate di circa 335 mila metri quadrati nell’arco di un decennio. “Quando sono partito vendevo soltanto il prodotto fresco, ma quasi subito sono passato alla trasformazione – continua Fumasoni – Oggi produco vari nettari, confetture e anche una birra al mirtillo”.
A Vergiate, in provincia di Varese, i tre fratelli Federico, Enrico e Lorenzo Montonati di 25, 27 e 30 anni hanno deciso di aprire un’azienda agricola per coltivare piccoli frutti, in particolare mirtilli. “Siamo partiti da zero, facendo un passo alla volta perché non veniamo da una famiglia di agricoltori – spiega Enrico, che ha studiato Scienze geografiche – In questa zona c’è carenza di terreni estesi, quindi ci siamo orientati a produzioni più circoscritte. Inoltre la terra ha un’acidità perfetta per il mirtillo”.
Questo frutto ricco di vitamina C e antiossidanti è da sempre presente in forma selvatica, mentre l’avvio della coltivazione specializzata è piuttosto recente. In Lombardia il primo impianto sperimentale fu realizzato nel 1973 a Cantù, in provincia di Como. Da allora è stato un continuo crescendo. “Quest’anno la raccolta ha avuto un po’ di problemi all’inizio di giugno a causa del maltempo – spiega Mario Gelmini, 21 anni, titolare dell’azienda agricola Frutta e Sapori di Bizzarone, nel Comasco, che ha circa 12 mila piante di piccoli frutti, in particolare mirtilli, lamponi e more – Poi il clima è migliorato, e ora stiamo andando bene. Per garantire il massimo della qualità sia dei frutti freschi sia dei prodotti trasformati nella nostra azienda raccogliamo tutto a mano”.
Ogni pianta può arrivare a produrre in media 2-3 chili di mirtilli a stagione, ma ci vogliono circa tre anni dalla piantumazione prima che possa dare frutti. I prezzi riconosciuti ai produttori variano tra 4 e i 6 euro al chilo, mentre al dettaglio oscillano tra i 10 e i 12 euro. Per crescere bene – spiega l’analisi di Coldiretti Lombardia – il mirtillo ha bisogno di suoli poco profondi e con un pH acido, di temperature elevate e di una buona esposizione solare. Poveri di calorie ma ricchi di fibre, i mirtilli sono apprezzati per le loro proprietà benefiche: oltre ad avere un’elevata capacità antiossidante proteggono la vista, i vasi sanguigni e sembrano avere anche un ruolo positivo contro il colesterolo “cattivo”.