I Carabinieri di Monza risolvono il caso della donna morta in cava a Cernusco: fermato il compagno
MONZA - I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza hanno protagonisti nella soluzione del caso della donna trovata morta nella cava a Cernusco Sul Naviglio. Hanno dato un grosso contributo ai militari di Cassano d'Adda. Fermo di indiziato di delitto per il compagno della vittima
Svolta nelle indagini relative al caso della donna trovata morta in una cava di Cernusco sul Naviglio, avvolta in un telo: nella serata di ieri i carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza, unitamente a quelli della Compagnia di Cassano d’Adda, coordinati dal Procuratore Aggiunto Alberto Nobili e dal Sostituto Procuratore Francesco Cajani, hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di Mario Marcone. E' il compagno di Gabrielle Virginia Fabbiano, il cui corpo avvolto in un telo, era stato rinvenuto il 5 dicembre scorso in un lago artificiale prospiciente una cava.
Il fermo è stato disposto dall’autorità giudiziaria all’esito delle risultanze investigative raccolte dagli inquirenti, corroborate nella giornata di ieri dagli esiti degli accertamenti scientifici eseguiti da personale del RIS di Parma che, procedendo ad un’attenta analisi dell’autovettura in uso all’indagato, ha rinvenuto all’interno alcune tracce ematiche. Il successivo sopralluogo presso l’abitazione del principale indagato ha consentito di evidenziare ulteriori tracce di sangue nella camera da letto, inconfutabilmente riconducibili alla vittima.
Il fermo è stato disposto dall’autorità giudiziaria all’esito delle risultanze investigative raccolte dagli inquirenti, corroborate nella giornata di ieri dagli esiti degli accertamenti scientifici eseguiti da personale del RIS di Parma che, procedendo ad un’attenta analisi dell’autovettura in uso all’indagato, ha rinvenuto all’interno alcune tracce ematiche. Il successivo sopralluogo presso l’abitazione del principale indagato ha consentito di evidenziare ulteriori tracce di sangue nella camera da letto, inconfutabilmente riconducibili alla vittima.
La circostanza ha portato il compagno a rendere le prime ammissioni in merito alle proprie responsabilità, successivamente formalizzate nel corso dell’interrogatorio reso alla presenza del Pm titolare delle indagini, Francesco Cajani, e del proprio legale. Marcone ha quindi confessato di aver commesso l’omicidio di Gabriella, specificando che il delitto era avvenuto il 30 novembre all’interno della propria abitazione, con un colpo di arma da fuoco esploso al culmine di un litigio dettato dalla gelosia. Soltanto alcuni giorni dopo l’omicidio, avrebbe provveduto ad occultare il corpo, liberandosi altresì della pistola, ancora al centro delle ricerche degli investigatori.
Vista la confessione e considerati gli elementi raccolti durante le indagini, il Pm titolare del fascicolo processuale ha emesso un provvedimento di fermo di indiziato di delitto per omicidio, concorso in porto illegale d’arma da fuoco e concorso in soppressione di cadavere.
Analogo provvedimento restrittivo è stato emesso nei confronti di Fabrizio Antonazzo, sessantenne di Cernusco sul Naviglio e amico dell’omicida, a carico del quale gli investigatori hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza in ordine alla soppressione del cadavere di Gabriella, concorso in porto illegale di armi e favoreggiamento personale, avendo fornito contributo materiale al successivo occultamento del cadavere.
Analogo provvedimento restrittivo è stato emesso nei confronti di Fabrizio Antonazzo, sessantenne di Cernusco sul Naviglio e amico dell’omicida, a carico del quale gli investigatori hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza in ordine alla soppressione del cadavere di Gabriella, concorso in porto illegale di armi e favoreggiamento personale, avendo fornito contributo materiale al successivo occultamento del cadavere.
I provvedimenti di ieri hanno condiviso le risultanze investigative fin qui raccolte dalla Stazione Carabinieri di Cernusco sul Naviglio e proseguite nel lavoro d’indagine assicurato dall’Aliquota Operativa della Compagnia di Cassano d’Adda e dal Nucleo Investigativo del Gruppo di Monza. Prezioso il contributo del Comandante e di tutti i Carabinieri della Stazione di Cernusco sul Naviglio che, grazie alla capillare conoscenza del territorio, avevano sin dalle prime battute indirizzato le indagini sul Marcone.
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