I residenti di largo Molinetto: "Troppo smog, non si può vivere in una camera a gas"

MONZA - Troppo traffico, soprattutto troppi ingorghi e smog: i residenti di largo Molinetto sollecitano un intervento dell'amministrazione comunale per risolvere il problema della qualità dell'aria nel loro quartiere

Un invito all’assessore Paolo Confalonieri e al sindaco Roberto Scanagatti perché una mattina si posizionino per mezz’ora in largo Molinetto per rendersi conto della qualità dell’aria e del traffico congestionato della strada.

E' quello che Stefania Pennati ha più volte inoltrato ai due amministratori ma che oggi, ancora senza risposta, ha deciso di inviare alla nostra redazione perché si faccia portavoce del problema.

Da quando un anno e mezzo fa la viabilità in largo Mazzini è stata modificata a pagarne le spese sono soprattutto i residenti di corso Milano, largo Molinetto e via Borgazzi: il traffico si è velocizzato – è vero - ma poi soprattutto all’altezza di largo Molinetto si creano ingorghi.

“Dalle 6.30 alle 9.30 non possiamo neanche aprire le finestre per cambiare aria – ha spiegato – C’è un odore di smog e un’aria talmente pesante che è meglio rimanere chiusi in casa. Il problema poi si ripete la sera dalle 17.30 alle 19.30”.

Un problema di regolarizzazione dei semafori. “Se i residenti di questa zona si lamentano viene modificata la temporizzazione del semaforo congestionando il traffico in via Marsala – precisa – A quel punto si lamentano i residenti di via Marsala che nelle stesse ore devono subire lo smog delle auto in coda  dall’Unes arrivando fino al semaforo che incrocia con corso Milano. Allora si cambia nuovamente la temporizzazione dei semafori e come per magia il traffico svanisce in via Marsala e ricompare in via Borgazzi”.

Trovare una soluzione è difficile, ma il silenzio assordante delle istituzioni ha fatto esasperare la nostra lettrice. “Ho anche chiesto di fare installare un rilevatore del tasso di inquinamento – ha aggiunto – L’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, ndr) mi ha rimbalzato al Comune. Ma ad oggi nulla. Non possiamo continuare a vivere in una camera a gas”.

Barbara Apicella


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