Il dopolavoro dell’imprenditore diventa sempre più intellettuale

MONZA - Molta meno discoteca, meno lettura dei giornali: l'imprenditore brianzolo, quando stacca la spina, si dedica soprattutto alla sua formazione personale, tra libri e cinema, e pratica un'attività sportiva. E' quanto emerge da un'indagine condotta dalla Camera di Commercio.

Dopo una giornata a ritmi frenetici tra riunioni, incontri e colazioni di lavoro non c’è niente di meglio che rilassare la mente e il corpo dedicandosi agli amati hobby. Solo in questo modo sarà possibile ricaricarsi per affrontare la nuova settimana lavorativa.

Passatempi che, per gli imprenditori lombardi, diventano sempre più intellettuali e accanto all’immancabile pratica sportiva - ricordando il motto degli antichi “mens sana in corpore sano”  - ci sono anche quelli più impegnati legati al mondo della cultura.

Questo quanto emerge dalla ricerca condotta dall’Ufficio studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Istat. Numeri alla mano il 76 per cento degli imprenditori italiani pratica regolarmente una disciplina sportiva (una percentuale maggiore rispetto a quella degli impiegati e degli operai), l’88 per cento guarda la televisione, il 61, 4 per cento legge libri, il 76 per cento ascolta la radio. In calo, rispetto a dieci anni fa, il numero degli uomini d’affari che frequenta le discoteche passato dal 30,9 per cento al 24 per cento, mentre precipitano i dati di coloro che leggono il giornale passati dall’83,5 per cento al 74,3 per cento. Tra i passatempi in aumento anche le uscite al cinema, le visite a mostre e musei, le gite a monumenti e a siti archeologici.

Facendo emergere, perciò, il ritratto di un professionista attento anche alla propria formazione culturale e personale e che, rispetto a  dieci anni fa, mette da parte il puro divertimento come per esempio il ballo.