Invasione di cartelli per avvisare quanti soldi lo Stato sottrae ai brianzoli
MONZA - I cartelli della Brianza tappezzati da fogli che mettono in evidenza il residuo fiscale. Ovvero la differenza tra quanto i cittadini versano in tasse e quanto viene loro restituito in servizi. Iniziativa rivendicata da "Lombardia Autonoma".
La storica battaglia contro “Roma ladrona” adesso passa anche attraverso i cartelli posizionati agli ingressi delle città. Oltre ad avvisare di essere arrivati nella città di Tedolinda, si avverte anche che Monza è la città che vanta con lo Stato un credito annuo di un miliardo e 400 mila euro. O meglio “Munscia – si legge sul cartello – viene rapinata da Roma di 1,4 miliardi di euro all’anno”.Un manifesto firmato “Lombardia Autonoma” e posizionato anche agli ingressi di Usmate Velate, Cavenago, Bovisio Masciago, Varedo, Meda, Besana Brianza, Veduggio e Briosco. Seguito a ruota a distanza di poche ore anche da altri Comuni brianzoli.
Un cartello che non è passato inosservato agli automobilisti e che è stato accolto positivamente anche dai militanti del Carroccio. "Un vero e proprio furto – afferma Alberto Citossi, coordinatore dei Giovani Padani di Monza – che a Monza ammonta ad addirittura a un miliardo e 400mila euro: con quella cifra pavimenteremmo d'oro tutta la città. Ogni anno le tasse dei cittadini monzesi aumentano e i trasferimenti statali diminuiscono: come sempre servono per coprire gli sprechi di altre regioni. La comparsa di questi cartelli ci dimostra come la misura sia ormai colma e la gente non ne possa davvero più".
Una cifra molto elevata e che corrisponde alla differenza tra le entrate complessive regionalizzate (fiscali e contributive) e le spese complessive regionalizzate dalle amministrazioni.
"I monzesi devono sapere quanto ogni anno lo Stato gli sottrae per destinare i suoi soldi ad altri – aggiunge Citosi - Negli ultimi quattro anni i trasferimenti si sono ridotti moltissimo, ma il nostro sindaco, pur di non infastidire il suo segretario Renzi, preferisce tartassare i monzesi. Vergognoso: abbiamo bisogno di un sindaco che faccia gli interessi dei cittadini e non del suo partito".
Sulla vicenda interviene anche Alessandro Corbetta, responsabile dei Giovani Padani della Brianza: "Cifre spaventose che fanno arrabbiare soprattutto perché di problemi in Brianza ne abbiamo tanti: il lavoro che manca, l’aumento di furti e la crescente insicurezza della popolazione, le problematiche ambientali, le imprese che chiudono e i trasporti non all’altezza. Se potessimo trattenere questi soldi sul territorio avremmo risolto molti di questi problemi. E’ importante inoltre l’uso del dialetto sui manifesti, a rimarcare le radici che ha questa terra e l’importanza di tutelare la lingua locale".
Un cartello che non è passato inosservato agli automobilisti e che è stato accolto positivamente anche dai militanti del Carroccio. "Un vero e proprio furto – afferma Alberto Citossi, coordinatore dei Giovani Padani di Monza – che a Monza ammonta ad addirittura a un miliardo e 400mila euro: con quella cifra pavimenteremmo d'oro tutta la città. Ogni anno le tasse dei cittadini monzesi aumentano e i trasferimenti statali diminuiscono: come sempre servono per coprire gli sprechi di altre regioni. La comparsa di questi cartelli ci dimostra come la misura sia ormai colma e la gente non ne possa davvero più".
Una cifra molto elevata e che corrisponde alla differenza tra le entrate complessive regionalizzate (fiscali e contributive) e le spese complessive regionalizzate dalle amministrazioni.
"I monzesi devono sapere quanto ogni anno lo Stato gli sottrae per destinare i suoi soldi ad altri – aggiunge Citosi - Negli ultimi quattro anni i trasferimenti si sono ridotti moltissimo, ma il nostro sindaco, pur di non infastidire il suo segretario Renzi, preferisce tartassare i monzesi. Vergognoso: abbiamo bisogno di un sindaco che faccia gli interessi dei cittadini e non del suo partito".
Sulla vicenda interviene anche Alessandro Corbetta, responsabile dei Giovani Padani della Brianza: "Cifre spaventose che fanno arrabbiare soprattutto perché di problemi in Brianza ne abbiamo tanti: il lavoro che manca, l’aumento di furti e la crescente insicurezza della popolazione, le problematiche ambientali, le imprese che chiudono e i trasporti non all’altezza. Se potessimo trattenere questi soldi sul territorio avremmo risolto molti di questi problemi. E’ importante inoltre l’uso del dialetto sui manifesti, a rimarcare le radici che ha questa terra e l’importanza di tutelare la lingua locale".