L'arredamento brianzolo? Nell'anno di Expo crollo dell'export in Cina
MONZA - L'export in Cina? Va a gonfie vele. Per gli altri. Mentre in Lombardia, probabilmente anche grazie a Expo 2015 c'è stata un'impennata, nella provincia di Monza e Brianza è stata registrata una contrazione. Anche nel settore dell'arredamento in cui siamo stati superati da Como
I dati diffusi dalla Camera di Commercio sembrano esaltanti. Per i mobili e l'arredamento la Cina è il settimo partner mondiale per l’export lombardo
e in forte crescita in un anno: +28,5%, un trend che si conferma nei primi tre mesi del 2016 (+27% rispetto al primo trimestre 2015, per un valore di 27,5 milioni). I mobili da soli, con 109 milioni di euro, rappresentano un trentesimo dell’export regionale verso la Cina (3,2%) ma addirittura quasi un quarto per Como (23,4%) e un settimo per Monza e Brianza (13,9%). Como e Monza sono infatti le province più attive nel 2015: esportano, rispettivamente, per un valore di 46 e 37 milioni di euro.
Dati in apparenza molti positivi quelli elaborati dalla Camera di commercio sugli anni 2014, 2015 e sul primo trimestre 2016. E, guardando il dato nudo e crudo, ci sarebbe pure da rallegrarsi. Andando a spulciarli e ad analizzarli, però, la voglia è quella di mettere via i calici del brindisi.
Nel 2015, pur con la rassegna di Expo a due passi da noi, il dato delle esportazioni della Provincia di Monza e Brianza verso la Cina si è drasticamente ridimensionato: 265 milioni complessivi contro i 292 milioni dell'anno precedente. Si tratta di 27 milioni in meno (con un calo del 9,3 per cento) mentre a livello regionale è stato registrato in media un aumento. Milano è passata da 1 miliardo 556 milioni a 1 miliardo 686 milioni (130 milioni in più), a Brescia 27 milioni in più (per 390 milioni complessivi), a Como la crescita è stata di 39 milioni, a Varese di 4 milioni così come a Cremona, a Mantova sono 8 milioni di aumento.
A consolarci non basta neanche pensare che, se nell'export generale possiamo averne risentito, qui il nostro piatto forte è l'arredamento. Perché anche in questo caso abbiamo registrato una contrazione: eravamo la prima provincia nel 2014 con un giro d'affari di 40 milioni, 8 milioni in più rispetto a Como, ora siamo la seconda con 36 milioni (4 milioni in meno in un anno), staccati di 9 milioni dalla città lariana (+13 milioni nel 2015). Lo scorso anno, insomma, i cinesi hanno scoperto i mobili di altre province: Milano è passata da 6 a 16 milioni, Lecco da 1 milione e mezzo a quasi 7 milioni. Perfino Cremona, una cenerentola nel settore del mobile, visto che il legno lo trasforma in violini, ha incrementato l'export verso la Cina del 328,8 per cento.
I dati del primo trimestre indicano una ripresina per la provincia di Monza e Brianza, ma c'è poco da vivere sugli allori. Bisogna recuperare fette di mercato e organizzarsi. Gli altri, lo dimostrano i dati, non sono rimasti a guardare.