La Guardia di Finanza sequestra 60 tonnellate di incenso tossico
MONZA - Dopo l'allarme lanciato da un servizio di "Striscia la notizia" nel mese di gennaio, la Guardia di Finanza e la Procura di Monza hanno dato il via a un'indagine che ha permesso di scoprire il commercio di bastoncini di incenso contenenti sostanze chimiche tossiche. Otto le persone denunciate
Un deposito, intitolato a cittadini cinesi, pieno di incenso tossico: 60 tonnellate per un valore complessivo superiore ai 4 milioni di euro. E' quello scovato a Monza in via Boccioni dalla Guardia di Finanza, frutto di un'indagine coordinata dal sostituto procuratore Stefania Di Tullio.
A far partire le indagini era stato un servizio trasmesso nel mese di gennaio da "Striscia la notizia", che raccontava di aver fatto analizzare alcuni bastoncini di incenso. Il responso segnalava che risultavano tossici.
La Guardia di Finanza, appresa la notizia, si è diretta in via Boccioni dove ha sequestrato il materiale facendolo a sua volta analizzare dall'Asl. I sospetti hanno trovato conferma: nei bastoncini di incenso erano contenute sostanza tossiche in quantità superiori ai limiti di legge e pericolose per la salute dei cittadini.
Lo sviluppo delle indagini ha portato le Fiamme Gialle fino a Roma, dove hanno scoperto che a importare la merce era una donna indiana che, qui al nord, collaborava con i cinesi. A loro poi il compito di piazzare l'incenso presso alcuni rivenditori ad Arcore, Bellusco, Busnago, Meda. A conclusione delle indagini otto le persone denunciate a piede libero tra indiana, cinesi e commercianti brianzoli.
A far partire le indagini era stato un servizio trasmesso nel mese di gennaio da "Striscia la notizia", che raccontava di aver fatto analizzare alcuni bastoncini di incenso. Il responso segnalava che risultavano tossici.
La Guardia di Finanza, appresa la notizia, si è diretta in via Boccioni dove ha sequestrato il materiale facendolo a sua volta analizzare dall'Asl. I sospetti hanno trovato conferma: nei bastoncini di incenso erano contenute sostanza tossiche in quantità superiori ai limiti di legge e pericolose per la salute dei cittadini.
Lo sviluppo delle indagini ha portato le Fiamme Gialle fino a Roma, dove hanno scoperto che a importare la merce era una donna indiana che, qui al nord, collaborava con i cinesi. A loro poi il compito di piazzare l'incenso presso alcuni rivenditori ad Arcore, Bellusco, Busnago, Meda. A conclusione delle indagini otto le persone denunciate a piede libero tra indiana, cinesi e commercianti brianzoli.