Ministri ed onorevoli sono ancora in vacanza. Fino alla metà di settembre l’attività governativa non riprenderà, ma le richieste dei lombardi non sono andate in ferie e a gran voce – chi dalla città, chi dalle montagne chi da sotto l’ombrellone – chiede interventi urgenti per rilanciare il paese e soprattutto la sua economia.

E per quasi la metà dei lombardi la riforma fiscale è l’intervento più impellente da attuare, seguita poi da una generale rivoluzione della Pubblica Amministrazione.

Questo quanto emerge dall’indagine “Famiglie e consumi. Monza e Brianza e Lombardia” condotta dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza in collaborazione con DiGi Camere.

Numeri alla mano per il 46 per cento egli intervistati la riforma del fisco è una priorità, seguita poi da quella della Pubblica Amministrazione (19 per cento).

Ma mentre la riforma del fisco viene sentita come impellente soprattutto dalle famiglie a reddito basso, quella della burocrazia viene privilegiata dal ceto medio. Inoltre a chiedere una riforma del fisco sono soprattutto i lombardi che vivono nelle province di Monza e Brianza, Varese e Bergamo.

Infine c’è poi un 11 per cento degli intervistati ai quali non interessa cambiare il Paese soprattutto tra coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 35 anni.