La rabbia di via Asiago: "40 migranti allontanati a scopo elettorale, ma qui è tutto come prima"

MONZA - Sono involontariamente diventati un punto dei programmi elettorali dei vari candidati. I residenti di via Asiago ribadiscono che la difficile convivenza con i migranti non è cambiata e che l'allontanamento di 40 persone è solo una mossa elettorale

Via Asiago: adesso a parlare sono i condomini. I residenti della palazzina di San Rocco - salita alla ribalta delle cronache nazionali per aver ospitato per due anni cento richiedenti asilo in una situazione di precaria convivenza con i 34 italiani e al centro delle promesse elettorali sia a destra sia a sinistra - adesso prendono la parola.

Con toni polemici contro il sindaco uscente (e ricandidato) Roberto Scanagatti. Colpevole, per i condomini della “Residenza dei Pini”, di aver allontanato alla fine di aprile quaranta richiedenti solo per farsi propaganda elettorale.

Un intervento che non era passato inosservato: il venerdì pomeriggio l’arrivo a Monza del ministro Minniti per sostenere la candidatura di Matteo Renzi alle  primarie del Pd, l’annuncio dal palco del Binario 7 di un interessamento per la vicenda via Asiago non rispondendo però alla domanda dei giornalisti su dettagli in merito a questo impegno, e l’indomani l’allontanamento di 40 richiedenti asilo dirottati su Milano.

Ma a oltre un mese dall’intervento e a pochi giorni dalle elezioni i residenti della palazzina tornano all’attacco. La situazione non è per nulla migliorata e chiedono nuovamente a Scanagatti che tutti i richiedenti asilo vengano allontanati. I problemi di convivenza che da due anni denunciano non si sono ancora risolti.

“Sono ancora presenti situazioni già denunciate in passato – scrivono nel comunicato stampa – Scarse condizioni igieniche negli appartamenti (scarsa pulizia, infestazioni di insetti, mancanza di biancheria …), incuria e danneggiamento da parte di adulti e bambini delle parti comuni, mancato rispetto delle norme condominiali nonché di buona educazione (giardino condominiale sporco, pattumiera in cortile e in giardino, portoncini di ingresso volontariamente tenuti sempre aperti per favorire l’ingresso di persone non autorizzate, urla e schiamazzi a qualsiasi ora), andirivieni di donne di dubbia attività che entrano ed escono a qualsiasi ora del giorno e della notte, ghettizzazione del quartiere e del condominio che nonostante sia privato è utilizzato come hub di prima accoglienza”.

Una situazione resa ancora più critica e al limite della sopportazione soprattutto per la  gestione dei migranti. Lo dicono chiaramente gli inquilini di via Asiago. “C’è mancanza di assistenza idonea – proseguono nel comunicato stampa – di servizi di pulizie (facenti parte del bando), quasi totale mancanza dei corsi di lingua italiana in quanto i richiedenti asilo non proferiscono alcuna parola in italiano nonostante alcuni di essi siano qui da diverso tempo e abbandono dei richiedenti a se stessi”.

La situazione sembra quindi non essere assolutamente cambiata dall’estate scorsa quando il caso di via Asiago fu portato alla ribalta delle cronache nazionali. L’allontanamento di 40 migranti lasciando nella palazzina i nuclei familiari  non ha smorzato i toni delle lamentele e la difficile convivenza.

I residenti lanciano una domanda direttamente a Scanagatti: “Come mai non sono state intraprese azioni risolutive prima del periodo elettorale? – scrivono nel comunicato – E come mai fino a poco tempo prima il sindaco e la sua giunta si sono trincerati dietro un “non possiamo far nulla” e non si sono mai degnati di interessarsi attivamente alla problematica?”.

Chiedendo a gran voce per l’ennesima volta la richiesta che da sempre portano avanti: l’azzeramento dei richiedenti asilo presenti nella palazzina.  

Barbara Apicella


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