Le 60 start up più promettenti vanno a caccia di finanziatori

MONZA - C'è anche la Camera di Commercio di Monza tra gli organizzatori dell'incontro in programma questa mattina a Milano: un'occasione per mettere uno di fronte all'altro le start up e i finanziatori dei progetti più creativi che aiutano a combattere la crisi

Italiani popolo di poeti, santi e navigatori. Ma anche di creatori di start up. Perché ormai a quasi dieci anni dall’inizio della crisi economica per rimanere a galla evitando di fuggire dal Belpaese l’unico mezzo resta quella della creatività.

E lo sanno bene 60 start up che questa mattina alla Camera di Commercio di Milano si stanno incontrando con oltre una ventina di operatori finanziari. Un’occasione per far incontrare domanda ed offerta e aiutare i giovani (ma non solo) imprenditori a far decollare le loro nuove imprese, quelle che in base al database Aida appaiono come le più promettenti per accedere ai finanziamenti.

Alcune che rispondono ad esigenze davvero particolari ed innovative come, per esempio, quelle che hanno realizzato un videogioco che in dieci minuti è in grado di identificare e di misurare le soft skills del giocatore, o ancora quella che produce un dispositivo cardiovascolare in grado di migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da insufficienza cardiaca, o ancora l’invenzione delle molecole antitumorali. Un pizzico di genialità non manca neppure a coloro che hanno ideato il marchingegno per ritrovare un oggetto smarrito o chi ha messo a punto particolari occhiali per migliorare la qualità visiva di notte. E per chi pensa che con la cultura non si mangi si sbaglia: c’è anche chi ha ideato guide museali per smartglass.

Una bella iniziativa quella organizzata dal Consorzio camerale per il credito e la finanza, in collaborazione con l’Unioncamere Lombardia, la Camera di commercio di Milano, quella di Monza e Brianza e Aifi. Un’occasione anche per fare il punto della situazione sulle start up in Lombardia che ad oggi hanno superato le 1.100 unità operando in diversi settori soprattutto quello dell’innovazione tecnologica con una buona percentuale (8,5 per cento) anche nella provincia di Monza e Brianza.