Maffè non ha dubbi: alleanza con Allevi per conquistare la città

MONZA - Garantiscono che tra di loro non ci sono mai stati problemi, né a livello politico né personale. Due incontri dopo le elezioni, programma condiviso, obiettivo comune: Dario Allevi incassa il sostegno di Pier Franco Maffè in vista del ballottaggio di domenica

Allevi-Maffè l’alleanza è fatta. Il candidato sindaco ha trovato un nuovo, prezioso alleato. Una vecchia conoscenza politica e personale: dopo la divisione al primo turno Maffè ha deciso di ritornare nella vecchia casa del centrodestra appoggiando Dario Allevi.

L’annuncio è stato dato ieri mattina, durante una conferenza stampa ristretta solo ai media locali, organizzata nella sede del comitato elettorale di Allevi in via Manzoni.

Pier Franco Maffè il 25 giugno appoggerà Dario Allevi solo con la sua lista civica “Monza con Maffè sindaco”, mentre non è stata coinvolta l’altra lista civica “Io Cambio” che aveva sostenuto la candidatura del noto ematologo.

“Sono molto felice – ha commentato Allevi – Bentornato Pier Franco! In molti durante questa campagna elettorale mi hanno chiesto come mai non corressimo insieme. In queste settimane tra di noi non ci sono mai state parole fuori posto, ma anzi programmi condivisi. Questa è una scelta locale voluta fortemente da me e da Maffè, frutto di due incontri che si sono svolti dopo l’11 giugno e durante i quali non si è mai parlato di poltrone”.

È lo stesso Maffè a spiegare il perché della separazione iniziale, dettata non da idee e progetti, ma dal metodo nella scelta del candidato arrivato direttamente da Arcore, come lo stesso Berlusconi aveva confermato durante la presentazione ufficiale dei candidati di Forza Italia un mese fa al Saint Georges Premier incoronando Dario Allevi come il perfetto candidato per le amministrative monzesi.  

“La mia lista ha dato un segnale – ha spiegato Maffè – Stanchi del metodo di un territorio non protagonista delle scelte che lo riguardavano. La lista “Monza con Maffè” ha recuperato persone che per ragioni diverse si erano allontanate dalla politica, anche persone che avevano sostenuto Scanagatti”.

Una campagna elettorale senza slogan e senza strilli, ma molto pacata. “Una campagna elettorale di centro – ha precisato Maffè – spiegando i nostri principi”.

Chi  da tempo affermava che al ballottaggio Maffè avrebbe sostenuto Scanagatti – il quale peraltro proprio il giorno dopo le elezioni aveva dichiarato che difficilmente l’ematologo avrebbe abbracciato Allevi – è stato smentito.

“Per cinque anni sono stato in consiglio comunale tra i banchi della minoranza – ha precisato Maffè – Chi presagiva un’alleanza con il sindaco uscente non ha capito nulla”.

Più naturale, per lo storico medico di Cl, il sostegno a Dario Allevi. “I rapporti con le persone vengono prima – ha precisato – Chi aveva immaginato un risultato elettorale diverso per Allevi è stato smentito. Se Dario era considerato il candidato sindaco sbagliato chissà che cosa sarebbe successo se fosse stato quello giusto”.

Un’alleanza per nulla scontata fino a poche settimane fa quella tra forzisti e alfaniani. Ma si sa che in politica non ci sono certezze. Adesso il pensiero è al 25 giugno.

“Monza è una città rallentata – ha precisato Maffè – Una città che non è cresciuta, noi vogliamo una città che guardi ai prossimi 30 anni”.

A chi, dal centrosinistra, affermava che certamente l’ematologo era distante dai torni agguerriti dei nuovi compagni di coalizione è lo stesso Maffè che replica. “Accenti di un certo tipo non mi sono mai piaciuti – ha commentato – Il monzese è una persona tranquilla e non stupida. Per esempio sul tema dei migranti la situazione poteva essere gestita in modo diverso”. Rimandando al mittente le accuse di nuovi alleati estremisti e violenti. “Anche Scanagatti, senza voler aizzare polemiche, è circondato da alcune persone che non frequentano il Duomo dalla mattina alla sera”, ha precisato.

E contro l’avversario scende in campo anche Allevi denunciando situazioni di aggressioni verso la sua persona e la sua coalizione sia sui social (che in questi ultimi giorni sono diventato incandescenti fin dall’alba del 12 giugno con politici che probabilmente non sono neppure andati a letto a dormire) sia durante i banchetti in piazza con alcuni volontari aggrediti da esponenti politici del centro sinistra. “Scanagatti in questi giorni sta vivendo una crisi di nervi – ha aggiunto Allevi – Dice tutto e il contrario di tutto, ruba tematiche come quella dei presidi h24 e lo stop all’arrivo di nuovi migranti. Temi presenti nel nostro programma, quindi siamo certi che i monzesi voteranno l’originale”.

Lanciando poi un appello anche al suo competitor che nei prossimi giorni non avrà modo di incontrare. “Ha declinato l’invito a tutti i faccia a faccia – ha concluso - Scanagatti dica ai suoi che l’odiosa macchina da guerra del fango non li nobilita, è un boomerang. Sono episodi odiosi ai quali noi non scenderemo mai: dalle minacce ai post su facebook, da sms, a telefonate, a whatsapp che vengono inviate anche alle persone sbagliate”.

Barbara Apicella


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