Marocchino investito da un'auto, poi arrestato dalla Polizia
MONZA - Investito da una donna mentre attraversa la strada, arrestato poche ore più tardi dagli uomini della Polizia locale che, dopo essere usciti sul luogo dell'incidente, hanno scoperto che era ricercato dalla Procura di Milano per 22 mesi ancora da scontare.
Per lui, di certo, non è stata una giornata fortunata: un marocchino di 29 anni prima è stato investito da una donna mentre attraversava la strada, poi è stato arrestato poche ore più tardi dagli agenti della Polizia locale che hanno scoperto che si trattava di un ricercato.
L'extracomunitario è stato investito nei giorni scorsi da una donna di 62 anni, residente a Lissone, mentre in sella alla sua bicicletta voleva attraversare via Boito. La donna era stata regolarmente sanzionata per la mancata precedenza e lui era stato trasportato in codice giallo all'ospedale San Gerardo anche se le sue condizioni non erano preoccupanti.
Quando l'ospedale l'ha poi dimesso, gli agenti avevano appena concluso le verifiche sul suo conto: scoprendo che era colpito da un ordine di custodia cautelare emesso alla Procura di Milano. Doveva scontare ancora 22 mesi.
Gli agenti, nonostante fosse stato dimesso, non si sono dati per vinti e hanno giocato d'astuzia: lo hanno rintracciato al telefono fingendo di dovergli consegnare il verbale dell'incidente. Ma quando lui ingenuamente si è presentato, lo hanno subito portato alla casa circondariale.
L'extracomunitario è stato investito nei giorni scorsi da una donna di 62 anni, residente a Lissone, mentre in sella alla sua bicicletta voleva attraversare via Boito. La donna era stata regolarmente sanzionata per la mancata precedenza e lui era stato trasportato in codice giallo all'ospedale San Gerardo anche se le sue condizioni non erano preoccupanti.
Quando l'ospedale l'ha poi dimesso, gli agenti avevano appena concluso le verifiche sul suo conto: scoprendo che era colpito da un ordine di custodia cautelare emesso alla Procura di Milano. Doveva scontare ancora 22 mesi.
Gli agenti, nonostante fosse stato dimesso, non si sono dati per vinti e hanno giocato d'astuzia: lo hanno rintracciato al telefono fingendo di dovergli consegnare il verbale dell'incidente. Ma quando lui ingenuamente si è presentato, lo hanno subito portato alla casa circondariale.