Monza e affitti, quando il canone concordato conviene

Il canone medio nel residenziale a mercato nella zona centrale di Monza è 75 Euro al mq contro gli 82 Euro dei canoni concordati. Diversa la situazione per le altre zone del capoluogo.

A Monza mettere in affitto in centro conviene con il canone concordato. Il canone medio di mercato della zona centrale è, infatti, di 75 Euro al mq contro gli 82 Euro dei canoni concordati. Una scelta più vantaggiosa per chi decide di mettere a reddito un immobile, a cui si aggiungono, anche optando per il regime di cedolare secca, vantaggi fiscali.

Diversa la situazione per le altre zone del capoluogo, dove i canoni medi a mercato sono ancora superiori rispetto a quelli concordati. È quanto emerge una elaborazione dell’Ufficio Studi dell’Osservatorio del territorio e dell’immobiliare della Camera di commercio di Monza e Brianza.  

Intanto per il mercato delle locazioni si registra una diminuzione dei canoni a Monza (-1,2% in 6 mesi e un canone medio di 67 Euro/mq per appartamenti di oltre 70 metri quadri non arredati), mentre in Brianza si registra un -0,2% in 6 mesi, per un canone medio di 62 Euro/mq. I rendimenti annui si attestano sul 3,3% in città e in Brianza.

I dati emergono dalla “Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Monza e Brianza” sul II semestre 2014, promossa dalla Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con F.I.M.A.A. Milano Monza &Brianza aderente Confcommercio – Imprese per l’Italia e TeMA - Territori, Mercati e Ambiente S.c.p.a.

 “Il mercato delle locazioni è in una fase di transizione - ha dichiarato  Mauro Danielli Presidente dell’Osservatorio del territorio e dell’immobiliare della Camera di commercio di Monza e Brianza – pur mantenendo una situazione di equilibrio dinamico per quanto riguarda il volume dei contratti, si registra una riduzione dei canoni, con una domanda riflessiva, molto tentata dalle opportunità di acquisto e dalle occasioni oggi presenti sul mercato. Le locazioni possono essere a canone libero o a canone “concordato” per i Comuni ad alta tensione abitativa, questi ultimi  possono risultare appetibili in alcune zone, e non in altre. Un aggiornamento dei parametri di calcolo potrebbe determinare una opportunità di maggiore dinamicità del mercato.