Monza, il primo turno è di Allevi al fotofinish: 28 voti in più rispetto a Scanagatti

MONZA - Una notte elettorale che ha riservato emozioni e sorprese quella monzese. Alla fine, tra sondaggi ed exit poll, contano i numeri reali. E indicano un successo di misura di Dario Allevi (centrodestra) su Roberto Scanagatti (centrosinistra): 28 i voti di differenza

I sondaggi della vigilia lasciavano intendere a Monza un largo successo del sindaco uscente Roberto Scanagatti che, al primo turno, avrebbe quasi dovuto doppiare l'avversario Dario Allevi, candidato del centrodestra. Gli exit poll rivelati subito dopo l'inizio delle operazioni di scrutinio hanno creato scompiglio: al 44% Danilo Sindoni del Movimento 5 Stelle, davanti a Dario Allevi. Scanagatti veniva stimato attorno al 7 per cento abbondante. Niente di tutto ciò: sbagliati i sondaggi, sbagliati gli exit poll: le elezioni amministrative a Monza vedono il successo parziale al primo turno di Dario Allevi con 28 voti in più rispetto al primo cittadino uscente Scanagatti.

Tradotto in cifre: 18.939 voti per l'esponente del centrodestra (pari al 39,01%), 18.911 per il leader del centrosinistra (38,95%). Una "lotta" che, durante la lunga notte elettorale è apparsa molto appassionante per gli addetti ai lavori e altrettanto logorante per i candidati delle liste delle due coalizioni. Atmosfera molto tesa in sala stampa, nessuno si sbilanciava in commenti o pronostici.

Di fatto quell'exit poll reso noto dal Corriere della Sera è stato presto ridimensionato con lo scrutinio delle prime sezioni e con le proiezioni della Rai che davano Scanagatti al 42%, Allevi al 39%, Sindoni al 6% e Maffè (Io Cambio, Monza con Maffè) al 5%.

Non era ancora il dato corretto. Piano piano, nella notte, ha preso forma il risultato finale con il sorpasso di Allevi che, in virtù di quelle proiezioni fatte dagli esperti, non veniva comunque considerato definitivo ma semplicemente parziale o in attesa di conferme.

Il testa a testa è sembrato avere una svolta quando mancavano una trentina di sezioni da scrutinare sulle 110 totali: momento in cui l'esponente di centrodestra aveva più di 300 voti di margine sul rivale. Ma, ancora una volta, lo scrutinio ha riservato sorprese. Il lento recupero di Scanagatti fino a questi 28 voti finali di differenza: su un totale di 48.550 voti validi è davvero una miseria.

Terzo posto per Danilo Sindoni (MOvimento 5 Stelle) con 3.662 voti (7,54%), quarto Pier Franco Maffè con 2.468 voti (5,08%), quinto Paolo Piffer (Civicamente con Piffer Sindaco) che ha ottenuto 2.305 preferenze (4,75%). Nella volta per il sesto posto Michele Quitadamo (Sinistra Alternativa Monza) con 614 voti (1,26%) ha superato Manuela Ponti ("Il Popolo della Famiglia") che è risultata la preferita di 585 monzesi (1,2%).

Ora, naturalmente, occhi puntati sul ballottaggio e su possibili alleanze o, almeno, su affinità elettorali. Sindoni (Movimento 5 Stelle) si è già tirato fuori dichiarando che lascerà ai suoi elettori libertà di scelta. Per Allevi e Scanagatti, però, al di là di strategie politiche, visto com'è andato il primo turno sarà meglio considerare che occorre fronteggiare un avversario in più. Si chiama astensionismo. Può fare la differenza.



Vuoi ricevere le notizie nella tua mail? Iscriviti alla newsletter: clicca qui
(in base alle impostazioni del tuo gestore potrebbe finire in caselle diverse dalla "Posta in arrivo")