Quattro giovani sudamericani in carcere: violenza e minacce per diventare i "Latin kings" di Monza
MONZA - Nei giorni scorsi due peruviani e due ecuadoriani, in seguito all'ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Monza, sono finiti in carcere. Secondo gli inquirenti con violenza e minacce miravano a diventare i "Latin kings" della Brianza.
Avevano minacciato ritorsioni nei confronti di due vittime che avevano derubate a dicembre. Sono stati di parole: i quattro "latinos" di Monza, però, stavolta sono stati arrestati grazie al Commissariato cittadino di Polizia.
Secondo gli inquirenti non hanno nulla a che fare con con i "Latin kings" di Milano, ma il loro modo di operare è molto simile. E, molto probabilmente, l'obiettivo di questi giovanissimi era quello di diventare come loro, desiderosi di imporre le loro regole con la forza e le minacce.
L'inizio delle indagini che ha portato a sgominare la banda risale al 25 febbraio. Una serata in cui due giovani, accompagnati da una ragazza, dopo essersi separati dagli amici per tornare a casa, erano stati accerchiati dai quattro "latinos". Malmenati, privati di alcuni oggetti personali (la borsa della ragazza, il marsupio di uno dei ragazzi), tanto da poter configurare l'episodio come una vera e propria rapina.
Le vittime erano state medicate al pronto soccorso dell'ospedale San Gerardo. E alla Polizia avevano raccontato di aver riconosciuto nei loro aggressori gli stessi che il 20 dicembre li avevano derubati di cellulare e portafogli sulle panchine della stazione. Nell'occasione erano intervenuti i Carabinieri e i latinos, senza problemi, avevano minacciato di ritorsione i due malcapitati.
Promessa mantenuta, appunto, il 25 febbraio quando li hanno riconosciuti e aggrediti. Dopo le indagini della Polizia di Stato, nei giorni scorsi i quattro giovani sono finiti in carcere in seguito all'ordinanza di custodia cautelare firmata dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza su richiesta del Pm Alessandro Pepè. Le porte della casa circondariale si sono spalancate per due peruviani di 22 e 23 anni e per due ecuadoriani di 20 e 28 anni. Volendo emulare i "Latin kings" di Milano, tutti e quattro avevano già nel loro "curriculum" furti e rapine, il ventottenne anche un precedente per evasione.
Secondo gli inquirenti non hanno nulla a che fare con con i "Latin kings" di Milano, ma il loro modo di operare è molto simile. E, molto probabilmente, l'obiettivo di questi giovanissimi era quello di diventare come loro, desiderosi di imporre le loro regole con la forza e le minacce.
L'inizio delle indagini che ha portato a sgominare la banda risale al 25 febbraio. Una serata in cui due giovani, accompagnati da una ragazza, dopo essersi separati dagli amici per tornare a casa, erano stati accerchiati dai quattro "latinos". Malmenati, privati di alcuni oggetti personali (la borsa della ragazza, il marsupio di uno dei ragazzi), tanto da poter configurare l'episodio come una vera e propria rapina.
Le vittime erano state medicate al pronto soccorso dell'ospedale San Gerardo. E alla Polizia avevano raccontato di aver riconosciuto nei loro aggressori gli stessi che il 20 dicembre li avevano derubati di cellulare e portafogli sulle panchine della stazione. Nell'occasione erano intervenuti i Carabinieri e i latinos, senza problemi, avevano minacciato di ritorsione i due malcapitati.
Promessa mantenuta, appunto, il 25 febbraio quando li hanno riconosciuti e aggrediti. Dopo le indagini della Polizia di Stato, nei giorni scorsi i quattro giovani sono finiti in carcere in seguito all'ordinanza di custodia cautelare firmata dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza su richiesta del Pm Alessandro Pepè. Le porte della casa circondariale si sono spalancate per due peruviani di 22 e 23 anni e per due ecuadoriani di 20 e 28 anni. Volendo emulare i "Latin kings" di Milano, tutti e quattro avevano già nel loro "curriculum" furti e rapine, il ventottenne anche un precedente per evasione.