Raid annunciato dei writers ai giardinetti del Nei dove il Comune aveva fatto le Pulizie di Primavera
MONZA - Il sindaco Roberto Scanagatti ora ha tre possibilità: condannare l'accaduto, tapparsi occhi e orecchie e fare finta di nulla, oppure dare il suo appoggio considerandolo esempio di partecipazione. Ieri, in pieno giorno, writers in azione sui muri del Nei
I muri ridipinti e grigi dei giardinetti del Nei sono tornati all’antico colore. O meglio colori: tags, graffiti, scritte vanificando così il lavoro di pulizia e di ripristino del decoro urbano che un mese fa, in occasione delle Pulizie di Primavera organizzate dall’amministrazione comunale, era stato fatto dai volontari del gruppo “Fight the writers”.
Soldi e fatica spesi per nulla: i writers sono tornati all’attacco riappropriandosi di quei muri che i “paladini della pulizia” avevano loro sottratto.
Facendo tutto alla luce del sole: annunciandolo dieci giorni fa anche con volantini e messaggi sui social. Ieri pomeriggio, armati di bombolette, hanno dato libero sfogo alla loro creatività, invitando anche con i cartelli a non fotografarli perché, consci del fatto che stavano compiendo un reato, avvisavano che “le tue foto potrebbero mettere nei guai chi sta dipingendo”.
E sì, perché logicamente mentre in un luogo pubblico si compie un atto non consentito dalla legge non si mai che qualche cittadino contrariato si diletti con lo smartphone a riprendere gli artisti per poi magari consegnare gli scatti alle forze dell’ordine.
I ragazzi dal 9 maggio lo avevano annunciato sulla pagina facebook del gruppo Tarantula, organizzazione politica antagonista, scrivendolo a chiare lettere e senza possibilità di fraintendimento: “Il 20 maggio torniamo tutti e tutte ai parchetti del Nei per ribadire che i quartieri sono di chi li vive tutti i giorni, per portare un po’ di colore e di socialità in una città sempre più grigia e atipica. Porta le bombolette lascia a casa la spugnetta”.
L’invito era chiaro: dalle 14.30 alle 20, senza necessità di iscrizione. E ricordando che – visto che ormai la piazza virtuale è sempre più battuta anche dai giornalisti e dalle forze dell’ordine – “prima di fare le foto bisogna chiedere ai writers se sono d’accordo. E soprattutto no fasci, no sessisti, no razzisti e no sbirri. Non fare la spugnetta, vieni e pitta i muri della tua città”.
Ma all’indomani dell’episodio l’indignazione è profonda. E ci arriva direttamente da un cittadino che essendo venuto a conoscenza di questo evento ampiamente pubblicizzato aveva allertato le istituzioni. “Non ho assolutamente parole – commenta chiedendoci di rimanere nell’animato per paura di eventuali ritorsioni – Nei giorni scorsi erano stati allertati il sindaco, diversi assessori, la consulta del quartier Centro-San Gerardo dove si trovano appunto i giardinetti del Nei. Ma ieri pomeriggio a presidiare e ad evitare che si imbrattassero i muri pubblici non c’era neppure l’ombra di un vigile. Solo due componenti del gruppo “Fight the Writers” che purtroppo non hanno potuto far nulla se non vedere devastato il loro lavoro”.
L’indignazione e la rabbia sono profonde. Non si capacita il nostro lettore del fatto che a Monza, in pieno giorno e persino con largo preavviso, fosse stato annunciato un’azione che viene punita dalla legge e che però le istituzioni non hanno fatto nulla per contrastare. “Purtroppo si vede che in Italia vince chi urla di più – conclude amareggiato e deluso - Certo se lo fai di notte posso capire che è difficile essere colto in flagranza di reato, ma è davvero triste sapere che in pieno pomeriggio si imbrattano con un evento ad hoc i muri del Nei e nessuno previene, interviene e punisce”.
Una bella gatta da pelare per l’amministrazione comunale, soprattutto ora in piena campagna elettorale.
Barbara Apicella
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