Studenti brianzoli alla scoperta degli impianti di Acsm Agam

MONZA - Doppia visita guidata, nei giorni scorsi, gli impianti comaschi del gruppo Acsm Agam: prima gli stuenti dell'Hensemberger di Monza, poi quelli dell'Einstein di Vimercate. Alla scoperta di una realtà importante per il territorio e del corretto uso delle risorse

Un pioggia di selfie per immortale la mattinata in trasferta con i caschetti di sicurezza sul capo e tante domande per il personale dedicato alle visite guidate. Ancora visite guidate per gli studenti agli impianti di Acsm Agam, grazie ai Maestri del Lavoro con cui la multiutility comasco-monzese ha avviato una collaborazione volta a favorire una conoscenza diretta della tecnologia che sostiene le politiche ambientali del Gruppo.

Doppio appuntamento nei giorni scorsi. Sono state a Como tre classi terze dell’istituto Hensemberger di Monza e successivamente la 3G e la 3H dell’Einstein di Vimercate. I 53 studenti dell’istituto Hensemberger erano accompagnati dai MdL del Consolato di Monza: Oscar Eliantonio e Giuseppe Pesconi e dagli insegnanti: Raffaele Tozzi Fontana, Giuseppe Pepe, Emanuela Onnis e Giovanni Castellino; i 47 studenti dell’Einstein dai MdL del Consolato di Monza: Augusto Nobili e Giuseppe Debernardis e dagli insegnanti: Luisa Erba, Esposito Romualdo, Ilenia Santi, Francesco Sciarrone.

Gli studenti sono stati accolti dal presidente, Giovanni Orsenigo che ha sottolineato il senso di appartenza delle aziende di Acsm Agam al territorio, con la storica vicinanza alle comunità locali sia quale punto di riferimento nelle forniture e nei servizi dell’energia sia quale partner dello sviluppo sostenibile e della cultura di un uso corretto delle risorse. Una vicinanza, in particolare, alle famiglie e dunque al mondo della scuola.
L’impianto di potabilizzazione è uno dei fiori all’occhiello del patrimonio industriale del gruppo Acsm Agam, sia per la qualità dei processi con cui viene trattata la risorsa sia per il fatto di essere completamente ricavata in caverna e dunque a impatto urbanistico zero. L'acqua viene prelevata dal lago ad una profondità di 45 metri e convogliata alla centrale che ne tratta 600 litri al secondo alimentando le reti di distribuzione (circa 11 milioni di metri cubi l’anno). Inaugurato nel 2001, l’impianto è stato realizzato all’interno di un tunnel lungo 150 metri, profondo 40 e fra i 10 e i 18 metri di altezza.

Il termovalorizzatore, fonte fra l’altro della rete di teleriscaldamento per la città di Como, assicura la migliore valorizzazione energetica dei rifiuti, trasformando in risorsa un bisogno imprescindibile, considerato che dai processi di smaltimento di fatto si ricavano luce e calore mediante processi di cogenerazione.


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