Troppe iscrizioni, poche aule: 500 studenti rischiano di rimanere a spasso
MONZA - Circa 250 studenti in più al "Mosè Bianchi", altri 200 in aggiunta all'Hensemberger: un boom di iscrizioni emerso ieri in Consiglio comunale a fronte della mancanza di aule che non consente di accettare le richieste. Anna Martinetti (Una Monza per Tutti) sollevando il problema ha puntato il dito contro una politica, anche della Provincia, poco lungimirante.
Si suggerisce ai ragazzi di studiare, per una cultura personale ma anche per avere più possibilità nella vita. Poi si scopre che gli adulti, gli stessi che danno questi consigli, non hanno previsto aule a sufficienza per accettare le iscrizioni. Sono quasi 500 i ragazzi, nella sola città di Monza, che rischiano di rimanere a spasso o, almeno, di dover scegliere un percorso di studi diverso da quello di loro gradimento.
L'allarme è stato lanciato nella seduta di Consiglio comunale di ieri da Anna Martinetti (Una Monza per Tutti), che ha snocciolato numeri invitando l'amministrazione comunale ad assumersi le sue responsabilità.
"E' vero che il discorso scuola è a carico della Provincia - ha spiegato Martinetti - ma anche al Comune tocca fare la sua parte. Le iscrizioni nelle scuole superiori sono superiori alle aspettative. Siamo in una situazione che ha tutte le caratteristiche dell'emergenza".
Due dati che fanno strabuzzare gli occhi quelli citati in aula: il "Mosè Bianchi", in virtù delle nuove iscrizioni, dovrebbe passare di colpo da 46 a 56 classi con circa 250 studenti in più. Leggermente meglio, ma la differenza è davvero minima, all'Hensemberger che dovrebbe farsi carico di altri 200 studenti.
"Il 9 marzo - ha commentato Martinetti - è scaduto il termine per l'iscrizione online. Nessuno ha dato garanzie sull'utilizzo delle aule. Due gli aspetti da evidenziare. Il primo è la mancata programmazione a lungo termine dell'offerta formativa da parte della Provincia. Non è stata in grado di verificare i flussi delle iscrizioni in modo da intervenire per tempo. Il secondo deficit, invece, è stato quello del software ministeriale, che chiedeva di esprimere tre scelte al momento dell'iscrizione ma, alla fine, ha accettato anche quelli che hanno indicato solo una preferenza. So che i dirigenti scolastici si sono incontrati più volte con la Provincia e con il Comune, ma non sono state trovate soluzioni condivise. Se non si trovano spazi, le scuole dovranno respingere 500 alunni, in gran parte monzesi".
Oltre a questo, secondo Martinetti, è in arrivo un'altra tegola: la scuola Confalonieri, dovendo a sua volta accogliere più alunni e occupare più aule, sarà costretta a sfrattare il Cpia (Centro provinciale per l'istruzione e l'alfabetizzazione). Qui, oltre agli alunni, in strada ci sarà un'intera scuola.
L'allarme è stato lanciato nella seduta di Consiglio comunale di ieri da Anna Martinetti (Una Monza per Tutti), che ha snocciolato numeri invitando l'amministrazione comunale ad assumersi le sue responsabilità.
"E' vero che il discorso scuola è a carico della Provincia - ha spiegato Martinetti - ma anche al Comune tocca fare la sua parte. Le iscrizioni nelle scuole superiori sono superiori alle aspettative. Siamo in una situazione che ha tutte le caratteristiche dell'emergenza".
Due dati che fanno strabuzzare gli occhi quelli citati in aula: il "Mosè Bianchi", in virtù delle nuove iscrizioni, dovrebbe passare di colpo da 46 a 56 classi con circa 250 studenti in più. Leggermente meglio, ma la differenza è davvero minima, all'Hensemberger che dovrebbe farsi carico di altri 200 studenti.
"Il 9 marzo - ha commentato Martinetti - è scaduto il termine per l'iscrizione online. Nessuno ha dato garanzie sull'utilizzo delle aule. Due gli aspetti da evidenziare. Il primo è la mancata programmazione a lungo termine dell'offerta formativa da parte della Provincia. Non è stata in grado di verificare i flussi delle iscrizioni in modo da intervenire per tempo. Il secondo deficit, invece, è stato quello del software ministeriale, che chiedeva di esprimere tre scelte al momento dell'iscrizione ma, alla fine, ha accettato anche quelli che hanno indicato solo una preferenza. So che i dirigenti scolastici si sono incontrati più volte con la Provincia e con il Comune, ma non sono state trovate soluzioni condivise. Se non si trovano spazi, le scuole dovranno respingere 500 alunni, in gran parte monzesi".
Oltre a questo, secondo Martinetti, è in arrivo un'altra tegola: la scuola Confalonieri, dovendo a sua volta accogliere più alunni e occupare più aule, sarà costretta a sfrattare il Cpia (Centro provinciale per l'istruzione e l'alfabetizzazione). Qui, oltre agli alunni, in strada ci sarà un'intera scuola.