Regione Lombardia: niente contributi agli hotel che hanno profughi o slot machine

Non solo i profughi: la Regione Lombardia, nell'assegnazione dei contributi agli hotel, valuterà la presenza delle slot machine. Lo rivela l'assessore Viviana Beccalossi, confermando la battaglia contro la ludopatia e spiegando che gli alberghi sono preposti a tutt'altra attività.

"La riforma del turismo votata dal Consiglio parla chiaro: non potranno accedere a finanziamenti regionali non solo gli alberghi e le strutture ricettive che accolgono immigrati, ma anche chi utilizza slot machine e macchinette". Lo dichiara l'assessore al Territorio e Urbanistica della Lombardia Viviana Beccalossi, intervenendo sull'approvazione, da parte del Consiglio regionale, del Progetto di legge 'Politiche regionali in materia di turismo e attrattività del territorio lombardo'. La norma votata mercoledì dal Consiglio Regionale indica infatti che 'i contributi possono essere concessi esclusivamente qualora il fatturato o il ricavato dell'attività ricettiva negli ultimi tre anni sia integralmente derivante dall'attività turistica'. 

Inoltre, prevede che "è considerato titolo preferenziale", nell'erogazione di finanziamenti o contributi economici, "l'assenza di apparecchi da gioco d'azzardo". 

"Da sempre - prosegue Viviana Beccalossi - sostengo che la piaga della ludopatia si combatte evitando la proliferazione delle macchinette, anche e soprattutto in locali pubblici come bar e, appunto, alberghi, che sono preposti a tutt'altra attività". 

"Come a dire - conclude Viviana Beccalossi - che ognuno deve fare il suo mestiere. La battaglia contro questo triste fenomeno si combatte anche dicendo chiaramente che chi ritiene di poter guadagnare con le macchinette invece che facendo l'albergatore non avrà alcuna agevolazione dalla Regione".