Rifiuti, Bea: "Fallisce il fiore all'occhiello del riciclo grillino"

Per una volta anche i vertici di Brianza Energia Ambiente si tolgono un sassolino dalle scarpe: "Fallisce il fiore all'occhiello del riciclo grillino". E' il titolo sventolato nella newsletter periodica che l'azienda pubblica che opera nel campo dei rifiuti (gestisce il termovalorizzatore, per tutti il forno inceneritore, con sede a Desio) ha inviato a tutti nella giornata di venerdì 16 gennaio. Una newsletter in cui il Movimento 5 Stelle, il maggiore oppositore di Bea sul fronte del rilancio...

Per una volta anche i vertici di Brianza Energia Ambiente si tolgono un sassolino dalle scarpe: "Fallisce il fiore all'occhiello del riciclo grillino". E' il titolo sventolato nella newsletter periodica che l'azienda pubblica che opera nel campo dei rifiuti (gestisce il termovalorizzatore, per tutti il forno inceneritore, con sede a Desio) ha inviato a tutti nella giornata di venerdì 16 gennaio. Una newsletter in cui il Movimento 5 Stelle, il maggiore oppositore di Bea sul fronte del rilancio industriale e delle sue operazioni di aggregazione, è particolarmente preso di mira. Sotto all'articolo "Anche Bovisio boccia i grillini", ecco la notizia sull'impianto più volte citato come modello dal Movimento 5 Stelle. "È finito con un fallimento - così recitano le righe di introduzione alla news - il Centro Riciclo di Vedelago, che Beppe Grillo citava come soluzione ideale per lo smaltimento dei rifiuti. L'esperienza, scrive il Fatto Quotidiano, chiude con un passivo di milioni di euro". Poi l'articolo allegato ( per leggerlo clicca qui). Di certo è un atteggiamento nuovo da parte di Brianza Energia Ambiente che, finora, ha sempre provveduto a replicare alle affermazioni del Movimento 5 Stelle: per la prima volta parte al contrattacco. Qualcosa ci fa pensare che per la questione dello smaltimento dei rifiuti dobbiamo attenderci un 2015 abbastanza scoppiettante.

3 commenti

uncittadino :
Non sono grillino ma questa "rilancio" di BEA è ridicola come è incompleto l'articolo de Il Fatto. Ne BEA ne Il Fatto dicono nulla sulle ragioni per le quali una società va in fallimento, congiunturali, strutturali, ecc. Sarebbe importante sapere questo per capire se il fallimento è stato determinato dal modello di raccolta che non reggeva per i costi o da altre motivazioni (es. mancati pagamenti etc). Insomma, un uso strumentale di una notizia incompleta. | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi
daniele tagliabue :
Ci sono anche esperienze di riciclo storicamente più longeve di Vedelago, che hanno costi di raccolta molto più bassi e che non impongono ai cittadini le 7 (e più) tipologie di differenziazione che abbiamo noi. http://www.nandocan.info/?p=27638 In Israele, dove credo che i conti li sappiano fare. C'è l'ideologia (dominante in Italia grazie a predicatori nullafacenti) che concepisce la differenziazione come un problema morale da mettere sulle spalle dei cittadini e chi lo considera un processo industriale che può fare più e meglio della costosissima differenziata. Ma credo che in Italia sia impossibile non solo una discussione pragmatica ma soprattutto tentativi industriali innovativi. In Italia è tutto un problema ideologico, come dimostra l'articolo. | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi
Massimiliano Albericci :
In onore di BEA la prossima nuova disciplina olimpica sarà "Arrampicata sugli specchi insaponati". Brutta faccenda non avere argomenti seri e supportati da sostanza per ribattere ad argomentazioni e situazioni vere e circostanziate. | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi