Rifiuti, Lega Nord: "Diciamo no alla fusione tra Bea e Cem"
Una mozione da discutere nel Consiglio provinciale perché si possa scongiurare la fusione annunciata tra Brianza Energie Ambiente e Cem Ambiente, destinata a ridare slancio al forno inceneritore di Desio e a creare un unico soggetto che opere sul mercato locale dei rifiuti in modo dominante. L'hanno presentata
Andrea Monti e
Andrea Villa (Lega Nord) nei giorni scorsi. Sarà da discutere al più presto, considerando che Bea sta attendendo che sindaci e preside...
Una mozione da discutere nel Consiglio provinciale perché si possa scongiurare la fusione annunciata tra Brianza Energie Ambiente e Cem Ambiente, destinata a ridare slancio al forno inceneritore di Desio e a creare un unico soggetto che opere sul mercato locale dei rifiuti in modo dominante. L'hanno presentata
Andrea Monti e
Andrea Villa (Lega Nord) nei giorni scorsi. Sarà da discutere al più presto, considerando che Bea sta attendendo che sindaci e presidente della Provincia abbiano il mandato per poter intervenire a pieno titolo all'Assemblea dei soci e dare il via libera all'intera operazione. "Sono sempre stato contrario a ogni ipotesi di raddoppio - spiega Monti - o anche di semplice potenziamento dell’inceneritore di Desio. Avevo scritto anche un appello ai sindaci del Pd prima del voto in assemblea di Bea, il piano passò con una risicata maggioranza. La questione interessò anche le cronache nazionali, e persino l’Huffington Post criticò la scelta di investire su un potenziamento di un inceneritore in Lombardia, dove è da tempo acclarata una sovracapacità, invece di pensare a forme alternative e complementari di smaltimento. Ricordo anche come uno dei punti deboli del piano fosse proprio la difficoltà di Bea di poter competere con altri giganti nella dura lotta per accaparrarsi rifiuti da bruciare, in un contesto futuro che vede la continua riduzione del rifiuto da incenerire". Il consigliere leghista critica la strategia individuata: "Una soluzione geniale e utile, naturalmente non ai cittadini, ma solo a generare artificialmente un futuro al forno inceneritore di Bea. In sostanza si prende il Cem, anche questa una società controllata per lo più da comuni di centrosinistra, e lo si fa fidanzare e poi sposare con Bea. Il risultato sarà una nuova società per azioni, nata appunto dalla fusione. Così facendo i 49 comuni soci di Cem, diventati grazie alla fusione proprietari di un inceneritore, smaltiranno i loro rifiuti a Desio. Ecco dunque risolto il problema di trovare i rifiuti per il forno di Bea". Secondo Monti questa operazione è sconsigliabile perché l'interesse del cittadino è quello di avere un servizio di raccolta e smaltimento sempre più efficiente e ad un prezzo sempre più contenuto, rispettando naturalmente l’ambiente. "Lo strumento - afferma il consigliere leghista - per garantire questa corsa continua al miglioramento del servizio e il contemporaneo contenimento dei prezzi è la concorrenza. La risposta degli amici del Pd va naturalmente nel senso contrario, ovvero la creazione di una grande società che punta di fatto ad un monopolio. I Comuni soci si affideranno ad essa sia per lo smaltimento che per la raccolta, con la scusa che il servizio sarà offerto “in house”, ovvero dalla loro società. Con tanti saluti al libero mercato, la concorrenza, l’innovazione".
Andrea Monti e
Andrea Villa (Lega Nord) nei giorni scorsi. Sarà da discutere al più presto, considerando che Bea sta attendendo che sindaci e presidente della Provincia abbiano il mandato per poter intervenire a pieno titolo all'Assemblea dei soci e dare il via libera all'intera operazione. "Sono sempre stato contrario a ogni ipotesi di raddoppio - spiega Monti - o anche di semplice potenziamento dell’inceneritore di Desio. Avevo scritto anche un appello ai sindaci del Pd prima del voto in assemblea di Bea, il piano passò con una risicata maggioranza. La questione interessò anche le cronache nazionali, e persino l’Huffington Post criticò la scelta di investire su un potenziamento di un inceneritore in Lombardia, dove è da tempo acclarata una sovracapacità, invece di pensare a forme alternative e complementari di smaltimento. Ricordo anche come uno dei punti deboli del piano fosse proprio la difficoltà di Bea di poter competere con altri giganti nella dura lotta per accaparrarsi rifiuti da bruciare, in un contesto futuro che vede la continua riduzione del rifiuto da incenerire". Il consigliere leghista critica la strategia individuata: "Una soluzione geniale e utile, naturalmente non ai cittadini, ma solo a generare artificialmente un futuro al forno inceneritore di Bea. In sostanza si prende il Cem, anche questa una società controllata per lo più da comuni di centrosinistra, e lo si fa fidanzare e poi sposare con Bea. Il risultato sarà una nuova società per azioni, nata appunto dalla fusione. Così facendo i 49 comuni soci di Cem, diventati grazie alla fusione proprietari di un inceneritore, smaltiranno i loro rifiuti a Desio. Ecco dunque risolto il problema di trovare i rifiuti per il forno di Bea". Secondo Monti questa operazione è sconsigliabile perché l'interesse del cittadino è quello di avere un servizio di raccolta e smaltimento sempre più efficiente e ad un prezzo sempre più contenuto, rispettando naturalmente l’ambiente. "Lo strumento - afferma il consigliere leghista - per garantire questa corsa continua al miglioramento del servizio e il contemporaneo contenimento dei prezzi è la concorrenza. La risposta degli amici del Pd va naturalmente nel senso contrario, ovvero la creazione di una grande società che punta di fatto ad un monopolio. I Comuni soci si affideranno ad essa sia per lo smaltimento che per la raccolta, con la scusa che il servizio sarà offerto “in house”, ovvero dalla loro società. Con tanti saluti al libero mercato, la concorrenza, l’innovazione".