Seregno: il sindaco ricorda le deportazioni e lo sterminio nazista

«Mai come in questi giorni l’affermazione della libertà di pensiero e di espressione, principi ispiratori del “Giorno della Memoria”, è attuale. Quanto accaduto in Francia ci spinge a ricordare che i valori della tolleranza e del rispetto costituiscono il fondamento di ogni società civile». Con queste parole il sindaco
Giacinto Mariani presenta il programma del «Giorno della Memoria», istituito il 27 gennaio, «giorno simbolo», quello dell'abbattimento dei cancelli del campo ...

«Mai come in questi giorni l’affermazione della libertà di pensiero e di espressione, principi ispiratori del “Giorno della Memoria”, è attuale. Quanto accaduto in Francia ci spinge a ricordare che i valori della tolleranza e del rispetto costituiscono il fondamento di ogni società civile». Con queste parole il sindaco

Giacinto Mariani presenta il programma del «Giorno della Memoria», istituito il 27 gennaio, «giorno simbolo», quello dell'abbattimento dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz settant’anni fa, il 27 gennaio 1945. Martedì 27 gennaio alle 11, in via Umberto I, di fronte al palazzo municipale, si svolgerà l'Ammainabandiera sulle note del Silenzio eseguite dall’«Orchestra Musicale della Scuola Don Milani», diretta da

Margherita Taliercio. Alle 11.30 alla Ca’ Bianca di via Trabattoni 81, sarà deposta una corona alla lapide in ricordo della famiglia Gani: Giuseppe , Speranza e i loro tre figli, Regina ed Ester, di 17 e 15 anni, Alberto di 9, furono deportati nell'agosto del 1944. Incarcerati in via Carlini, nell'ex caserma dei Carabinieri, furono mandati prima a San Vittore, poi a Bolzano-Gries e, infine, ad Auschwitz, dove papà, mamma e il bambino furono uccisi in una delle camere a gas il giorno stesso del loro arrivo, il 28 ottobre. Le ragazze, invece, passarono la selezione di Josef Mengele, ma poi le loro tracce si persero nel campo di Bergen-Belsen. «Per il manifesto di quest’anno – conclude il sindaco – abbiamo scelto un’immagine semplice, ma di forte impatto: quella del “pigiama” a righe con la stella di David, la “divisa” dei prigionieri ebrei nei lager nazisti. Un simbolo per raccontare la “perfetta” macchina di sterminio messa in piedi dal regime nazista e le oltre dieci milioni di persone uccise nei campi».