Seveso: l'opera di Fratel Ettore sempre viva a 10 anni dalla scomparsa
E' stato un personaggio per molti versi scomodo, ma anche utile per fare riflettere. E, soprattutto,
Fratel Ettore Boschini è stato il religioso che ha consacrato la sua vita agli ultimi, ai poveri, agli emarginati offrendo loro non soltanto un tetto per ripararsi e un pasto per tirare avanti, ma anche una ragione per vivere e per sentirsi parte attiva della società che li stava respingendo. Ieri, mercoledì 20 agosto, sono tante le persone che hanno pensato al camillian...
E' stato un personaggio per molti versi scomodo, ma anche utile per fare riflettere. E, soprattutto,
Fratel Ettore Boschini è stato il religioso che ha consacrato la sua vita agli ultimi, ai poveri, agli emarginati offrendo loro non soltanto un tetto per ripararsi e un pasto per tirare avanti, ma anche una ragione per vivere e per sentirsi parte attiva della società che li stava respingendo. Ieri, mercoledì 20 agosto, sono tante le persone che hanno pensato al camilliano nel decimo anniversario della sua scomparsa. Se n'era andato in un caldo mese di agosto, stroncato dalla malattia, ma il suo ricordo è più vivo che mai. Così come la sua opera, anche grazie a strutture tangibili quali Casa Betania a Seveso. Notte dopo notte, anno dopo anno, chissà a quante persone si è dedicato partendo dalla stazione centrale di Milano. Senza fare alcuna distinzione tra credenti e non credenti, sorretto da una fede incrollabile e da una forte determinazione, è diventato in poco tempo un punto di riferimento per molti. Per il Cardinale Carlo Maria Martini era "il gigante della carità". Al suo funerale erano intervenute molte autorità in mezzo a tanta gente comune, soprattutto i suoi poveri, che volevano dargli l'ultimo saluto. Ieri mattina la celebrazione della Messa da parte del vicario episcopale monsignor Carlo Faccendini, ieri pomeriggio un'altra funzione con padre Vittorio Paleari dell'Opera San Camillo. Tanti hanno pregato per Fratel Ettore, molte le persone che gli sono riconoscenti. [gallery ids="18235,18236,18237"]
(le foto della celebrazione sono state gentilmente concesse da New Photo Volpi)
Fratel Ettore Boschini è stato il religioso che ha consacrato la sua vita agli ultimi, ai poveri, agli emarginati offrendo loro non soltanto un tetto per ripararsi e un pasto per tirare avanti, ma anche una ragione per vivere e per sentirsi parte attiva della società che li stava respingendo. Ieri, mercoledì 20 agosto, sono tante le persone che hanno pensato al camilliano nel decimo anniversario della sua scomparsa. Se n'era andato in un caldo mese di agosto, stroncato dalla malattia, ma il suo ricordo è più vivo che mai. Così come la sua opera, anche grazie a strutture tangibili quali Casa Betania a Seveso. Notte dopo notte, anno dopo anno, chissà a quante persone si è dedicato partendo dalla stazione centrale di Milano. Senza fare alcuna distinzione tra credenti e non credenti, sorretto da una fede incrollabile e da una forte determinazione, è diventato in poco tempo un punto di riferimento per molti. Per il Cardinale Carlo Maria Martini era "il gigante della carità". Al suo funerale erano intervenute molte autorità in mezzo a tanta gente comune, soprattutto i suoi poveri, che volevano dargli l'ultimo saluto. Ieri mattina la celebrazione della Messa da parte del vicario episcopale monsignor Carlo Faccendini, ieri pomeriggio un'altra funzione con padre Vittorio Paleari dell'Opera San Camillo. Tanti hanno pregato per Fratel Ettore, molte le persone che gli sono riconoscenti. [gallery ids="18235,18236,18237"]
(le foto della celebrazione sono state gentilmente concesse da New Photo Volpi)