Seveso: per il Tribunale il Comune deve 830 mila euro ad Aspes
L'ingiunzione di pagamento è stata accolta: il Tribunale obbliga il Comune di Seveso a versare 830 mila euro nelle casse di Aspes. Lo hanno comunicato nei giorni scorsi
Antonio Matta, presidente della municipalizzata, e l'avvocato
Antonio Macheda al sindaco
Paolo Butti con una lettera. Nello scritto si spiega che il Tribunale in data 19 febbraio ha comunicato di aver accolto le richieste contenute nell'ingiunzione di pagamento e che, perta...
L'ingiunzione di pagamento è stata accolta: il Tribunale obbliga il Comune di Seveso a versare 830 mila euro nelle casse di Aspes. Lo hanno comunicato nei giorni scorsi
Antonio Matta, presidente della municipalizzata, e l'avvocato
Antonio Macheda al sindaco
Paolo Butti con una lettera. Nello scritto si spiega che il Tribunale in data 19 febbraio ha comunicato di aver accolto le richieste contenute nell'ingiunzione di pagamento e che, pertanto, il conto complessivo è di 829.015,96 euro oltre agli interessi legali che fanno crescere l'importo ulteriormente. Se si tratta di un brutto colpo per le casse comunali, di certo è anche un colpo di scena che rende ancora più complicata la procedura di liquidazione per la quale il sindaco è stato incaricato dal Consiglio comunale e che, conti alla mano, sarebbe costata già di suo almeno 4 milioni di euro. Ora, a fronte di un credito riconosciuto ad Aspes da parte del Tribunale, non solo l'onere da sostenere risulta maggiorato ma, addirittura, si creano forti complicazioni legali. Perché dal punto di vista strettamente normativo appare assai improbabile che il controllore (in questo caso il Comune) possa liquidare la controllata (Aspes) per non pagare i debiti. "La mia assistita, per mio tramite, - scrivono al sindaco il presidente Matta e l'avvocato Macheda - nell'ambito di un'ottica conciliativa, senza riconoscere pretesa alcuna e/o rinunciare a diritto alcuno, con l'esclusivo fine di evitare l'instaurarsi di eventuali e potenzialmente lunghe vertenze legali, certamente - come del resto è ben noto - foriere anche di costi che in ogni caso, genererebbero degli esborsi in capo anche alle casse comunali, oltreché in capo a quelle della società controllata, reputa sia da parte vostra responsabile sospendere eventuali iniziative nei confronti della predetta controllata da cui potrebbero scaturire, come è in effetti evidente, eventuali e legittime impugnazioni, in prospettiva di un possibile - e auspicabile - componimento bonario delle vertenze instaurate tra le parti". La sensazione è che la vicenda sia destinata a indirizzarsi verso una annosa battaglia legale a tutto campo, compreso il coinvolgimento della Corte dei Conti. A meno che Butti non faccia un clamoroso passo indietro. Staremo a vedere.
Antonio Matta, presidente della municipalizzata, e l'avvocato
Antonio Macheda al sindaco
Paolo Butti con una lettera. Nello scritto si spiega che il Tribunale in data 19 febbraio ha comunicato di aver accolto le richieste contenute nell'ingiunzione di pagamento e che, pertanto, il conto complessivo è di 829.015,96 euro oltre agli interessi legali che fanno crescere l'importo ulteriormente. Se si tratta di un brutto colpo per le casse comunali, di certo è anche un colpo di scena che rende ancora più complicata la procedura di liquidazione per la quale il sindaco è stato incaricato dal Consiglio comunale e che, conti alla mano, sarebbe costata già di suo almeno 4 milioni di euro. Ora, a fronte di un credito riconosciuto ad Aspes da parte del Tribunale, non solo l'onere da sostenere risulta maggiorato ma, addirittura, si creano forti complicazioni legali. Perché dal punto di vista strettamente normativo appare assai improbabile che il controllore (in questo caso il Comune) possa liquidare la controllata (Aspes) per non pagare i debiti. "La mia assistita, per mio tramite, - scrivono al sindaco il presidente Matta e l'avvocato Macheda - nell'ambito di un'ottica conciliativa, senza riconoscere pretesa alcuna e/o rinunciare a diritto alcuno, con l'esclusivo fine di evitare l'instaurarsi di eventuali e potenzialmente lunghe vertenze legali, certamente - come del resto è ben noto - foriere anche di costi che in ogni caso, genererebbero degli esborsi in capo anche alle casse comunali, oltreché in capo a quelle della società controllata, reputa sia da parte vostra responsabile sospendere eventuali iniziative nei confronti della predetta controllata da cui potrebbero scaturire, come è in effetti evidente, eventuali e legittime impugnazioni, in prospettiva di un possibile - e auspicabile - componimento bonario delle vertenze instaurate tra le parti". La sensazione è che la vicenda sia destinata a indirizzarsi verso una annosa battaglia legale a tutto campo, compreso il coinvolgimento della Corte dei Conti. A meno che Butti non faccia un clamoroso passo indietro. Staremo a vedere.