Seveso, Tallarita tende la mano a Butti: "Ma sul sottopasso non ha detto la verità"
Dopo l'aspra polemica la volontà di riportare un po' di serenità nel clima politico cittadino. E' il gesto di
Nicola Tallarita, assessore ai Lavori pubblici ai tempi dell'amministrazione Donati, dopo gli scontri avuti in questi giorni con il candidato sindaco del Pd
Paolo Butti. Toni forti e scambio reciproco di accuse soprattutto per quanto riguarda la realizzazione del sottopasso di via Montecassino a Baruccana e le scelte urbanistiche ed edilizie che han...
Dopo l'aspra polemica la volontà di riportare un po' di serenità nel clima politico cittadino. E' il gesto di
Nicola Tallarita, assessore ai Lavori pubblici ai tempi dell'amministrazione Donati, dopo gli scontri avuti in questi giorni con il candidato sindaco del Pd
Paolo Butti. Toni forti e scambio reciproco di accuse soprattutto per quanto riguarda la realizzazione del sottopasso di via Montecassino a Baruccana e le scelte urbanistiche ed edilizie che hanno portato al consumo del suolo cittadino. "Mi spiace che lo scontro si sia acceso così tanto - commenta Tallarita che nei giorni scorsi ci ha chiamato proprio per voler pubblicare un articolo e mettere la parola fine alla disputa - perché da parte mia non c'è mai stata l'intenzione di offendere la controparte. E' vero, ho detto che Butti è pazzo. Però provate a mettervi nei miei panni: mi batto da anni contro il sottopasso di Baruccana, ho partecipato attivamente ai lavori del comitato che lo ostacolava, sono andato personalmente al Cipe a Roma. Ho partecipato anche a un incontro con i responsabili della Ferrovia e della Regione Lombardia per cercare di capire come si poteva fare marcia indietro. A questo incontro erano presenti anche
Daniele Tagliabue e Paolo Butti che ora mi accusa di aver fatto quel sottopasso: voi al mio posto come lo avreste definito? Pazzo? O preferite bugiardo? Non saprei quali altri termini utilizzare, ma in ogni caso senza la volontà di offendere. Dico solo che ho trovato inconcepibile quell'accusa proprio da lui che era al mio fianco in quella riunione". Tallarita assicura che la sua campagna elettorale proseguirà senza toni accesi. "Non mi appartengono e non ne ho bisogno. Anzi, direi che più volte sono stato attaccato io dai miei avversari politici in modo molto animato. Vado avanti per la mia strada, vedo che mi temono. Auguro anche a loro di fare una camapagna elettorale senza rancori. Poi, se lo vorranno, ci confronteremo davanti agli elettori. Senza personalismi, solo per discutere di temi concreti".
Nicola Tallarita, assessore ai Lavori pubblici ai tempi dell'amministrazione Donati, dopo gli scontri avuti in questi giorni con il candidato sindaco del Pd
Paolo Butti. Toni forti e scambio reciproco di accuse soprattutto per quanto riguarda la realizzazione del sottopasso di via Montecassino a Baruccana e le scelte urbanistiche ed edilizie che hanno portato al consumo del suolo cittadino. "Mi spiace che lo scontro si sia acceso così tanto - commenta Tallarita che nei giorni scorsi ci ha chiamato proprio per voler pubblicare un articolo e mettere la parola fine alla disputa - perché da parte mia non c'è mai stata l'intenzione di offendere la controparte. E' vero, ho detto che Butti è pazzo. Però provate a mettervi nei miei panni: mi batto da anni contro il sottopasso di Baruccana, ho partecipato attivamente ai lavori del comitato che lo ostacolava, sono andato personalmente al Cipe a Roma. Ho partecipato anche a un incontro con i responsabili della Ferrovia e della Regione Lombardia per cercare di capire come si poteva fare marcia indietro. A questo incontro erano presenti anche
Daniele Tagliabue e Paolo Butti che ora mi accusa di aver fatto quel sottopasso: voi al mio posto come lo avreste definito? Pazzo? O preferite bugiardo? Non saprei quali altri termini utilizzare, ma in ogni caso senza la volontà di offendere. Dico solo che ho trovato inconcepibile quell'accusa proprio da lui che era al mio fianco in quella riunione". Tallarita assicura che la sua campagna elettorale proseguirà senza toni accesi. "Non mi appartengono e non ne ho bisogno. Anzi, direi che più volte sono stato attaccato io dai miei avversari politici in modo molto animato. Vado avanti per la mia strada, vedo che mi temono. Auguro anche a loro di fare una camapagna elettorale senza rancori. Poi, se lo vorranno, ci confronteremo davanti agli elettori. Senza personalismi, solo per discutere di temi concreti".