Varedo: arrampicata nel cassonetto alla ricerca di indumenti

Arrampicata sul cassonetto della raccolta indumenti usati, testa e tronco del coropo completamente dentro, con sedere e gambe sporgenti: è questa la scena a cui ha assistito nei giorni scorsi un cittadino che, poi, ha immortalato il tutto con il telefono cellulare e ha pubblicato l'immagine nel gruppo "Sei di Varedo se..." di Facebook. La scena, abbastanza inconsueta per i cittadini, anche se di certo la protagonista non si è cimentata in un'azione tanto pericolosa per puro divertimento bensì...

Arrampicata sul cassonetto della raccolta indumenti usati, testa e tronco del coropo completamente dentro, con sedere e gambe sporgenti: è questa la scena a cui ha assistito nei giorni scorsi un cittadino che, poi, ha immortalato il tutto con il telefono cellulare e ha pubblicato l'immagine nel gruppo "Sei di Varedo se..." di Facebook. La scena, abbastanza inconsueta per i cittadini, anche se di certo la protagonista non si è cimentata in un'azione tanto pericolosa per puro divertimento bensì per necessità, ha subito generato parecchi commenti. "Anche no... che tristezza", scrive una donna. "Sono le zingare - aggiunge un'altra signora - lo facevano anche sul viale del cimitero quando c'era il cassonetto". Non mancano i commenti negativi, tipo "Spingila", "Buttala dentro e chiudi il cassonetto". In ogni caso prevale lo sdegno: "Faccio bene io a buttarli invece di metterli nel cassonetto", commenta un ragazzo manifestando un dubbio: "Ma sul cassonetto c'è scritto che la roba bella viene rivenduta e una minima parte la donano in Africa". Per evitare scene di questo tipo un'altra utente ha un suggerimento: "Che amarezza, comunque è meglio dare i vestiti alla Caritas o portarli personalmente a una delle tante associazioni che li raccolgono". Nel dibattito è poi entrato anche l'assessore

Matteo Figini: "Invito chiunque, per favore, ad avvisare chi di competenza dinanzi a questo come ad altri episodi"

3 commenti

Gaetano Carro :
ECCO DUE DEI PROTAGONISTI, CHE HANNO RIDOTTO MILIONI DI ITALIANI A ROVISTARE NEI CASSONETTI DI ABITI DISMESSI E DI RIFIUTI ALIMENTARI: https://www.facebook.com/lrnpit/photos/a.148669578647327.1073741828.133774170136868/332084346972515/?type=1 PS - RICORDATE COSA FECE NAPOLITANO QUANDO SI ACCORSE CHE IL MPS ERA SULL'ORLO DEL FALLIMENTO PER COLPA DEI PAPPONI CHE LO GESTIVANO? CHIAMO' UN CERTO MONTI, LO NOMINO' SENATORE E GLI DISSE: "VAI A FARMI UN GOVERNICCHIO, METTICI DENTRO QUALCHE MINISTRA DALLE LACRIME FACILI, PRENDI 4/5 MILIARDINI DI EURO E SALVAMI QUEL MONTE... CHE SI STA SCOMPONENDO." E COSI' FU! | martedì 05 maggio 2015 12:00 Rispondi
sevesinodoc :
E gli italiani. Naturalmente zitti e armati di tanta vaselina per ungersi il didietro | martedì 05 maggio 2015 12:00 Rispondi
Daniela Freguia :
E’ inquietante l’ immagine della persona immersa per metà nel cassonetto degli abiti usati. Perché già si è sentito che per altre giovani vite l’arrampicata è risultata fatale. Vite finite là, in solitudine, nel tentativo di arraffare un pantalone, una maglietta usata, soffocate dal congegno apparentemente semplice, ma ideato per accogliere i pacchi, e non per farli uscire. Inquietante, perché a mettere in evidenza il sedere in questi cassonetti sono le persone povere. Quelle ricche preferiscono infilarci le mani, tutte e due, anzi, quattro, otto ? ma che dico! Virtualmente ventiquattro in una volta sola, se si contano le quattrodici persone arrestate a Roma per il commercio illecito degli indumenti usati. Mafia Capitale Camorra, chiamiamoli come ci pare, tanto non fa differenza. Questi, sì che sanno trasformare gli stracci in oro. Ce li ha fatti vedere la TV gli indumenti di cassonetti su cassonetti stoccati e pronti per essere inviati in Africa, principalmente in Tunisia, accompagnati da documentazione falsa e senza neppure l’igenizzazione di legge, e mica per fare beneficenza, certo che no. E chissà da quanti anni andava avanti questa storia romana e non solo. E’ inquietante che noi stiamo qui, ad osservare questa fotografia, condannando l’incauta scalatrice, che rischia di suo. Lei sì che si dovrebbe vergognare, soprattutto se costretta, dopo tanta fatica, ad andarsene a mani vuote. Gli altri perché si dovrebbero vergognare? mica rischiano la vita, mica se le sporcano le mani per un abito, loro usano i muletti e svuotano i cassonetti, uno dopo l’altro e tutti per intero. Ammirevole l’Assessore che invita tutti, chiedendolo per favore, di avvisare chi di competenza dinnanzi a questo, come di altri episodi. Lo fa in nostra difesa: la loro vista potrebbe urtare irrimediabilmente la nostra sensibilità. Daniela Freguia | martedì 05 maggio 2015 12:00 Rispondi