Un album per ricordare i 179 concittadini caduti nella Grande Guerra
LISSONE - La città ha deciso di ricordare i suoi "militi noti": i 179 lissonesi caduti nel corso della Grande Guerra. Un volume che nasce dalla ricerca di Giorgio Tagliabue e che, da qualche giorno, è disponibile anche in formato digitale sul sito ufficiale del Comune.
L'album completo dei 179 caduti lissonesi nella Grande Guerra. Da qualche giorno è disponibile in formato digitale, sul sito istituzionale del Comune di Lissone, il volume "I Caduti di Lissone della Grande Guerra 1915-1918", che raccoglie le foto e le storie di tutti i concittadini morti nel primo conflitto mondiale.
Il volume nasce dalla ricerca di Giorgio Tagliabue che vent'anni fa, in seguito al ritrovamento casuale delle lettere di due giovani soldati (di cui uno, Cleto Ferrario, partito da Lissone nel 1918 e caduto al fronte nel medesimo anno), ha intrapreso un lungo lavoro d'archivio per raccogliere i volti e le vite di tutti i caduti lissonesi, dei quali vengono indicati il luogo della morte e quello della sepoltura.
Si tratta di una iniziativa che si inserisce nelle manifestazioni del ciclo «Era una notte», promosso dall'amministrazione comunale per il centenario del primo conflitto mondiale; il lavoro di Tagliabue era stato infatti già presentato nella mostra "Il valore della memoria" tenutasi a maggio presso Palazzo Terragni per la cura dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci.
Oltre alle 179 vittime (di cui due non completamente identificate), il volume presenta le fotografie di gran parte dei reduci - tra cui alcuni cittadini che hanno poi contribuito a scrivere la storia di Lissone, da Ugo Agostoni ad Egidio Brugola e don Ennio Bernasconi -, le mostrine dei loro reparti e alcune pagine della "grande storia", con il racconto delle battaglie più importanti.
Ma il centro della narrazione restano i singoli individui, "ciascuno unico e irripetibile nella sua personalissima vicenda - come scrive così il sindaco Concettina Monguzzi introducendo il volume-, eppure simbolo di una storia sulla quale non dobbiamo cessare di meditare: perché anche la tragedia abbia infine un senso". Ricordare questi "militi noti" è il miglior modo per offrire, anche ai più giovani grazie ad un libro virtuale, memorie che non devono rimanere senza voce.