Fare la casalinga è un lavoro? Lo Stato obbliga a iscriversi all'Inail
Fare la casalinga? Un lavoro a tutti gli effetti. Lo sanno le donne, che giustamente rivendicano l’importanza di questa attività svolta in modo silenzioso tra le mura di casa, ma se n’è accorto anche lo Stato: forse non tutte le mamme lo sanno, ma da anni si devono obbligatoriamente iscrivere all’Inail per eventuali incidenti casalinghi. Lo ricorda l’Inail stessa con un comunicato diffuso nei giorni scorsi, facendo presente che l’iscrizione è prevista dalla legge fin dal mese di marzo 2001: r...
Fare la casalinga? Un lavoro a tutti gli effetti. Lo sanno le donne, che giustamente rivendicano l’importanza di questa attività svolta in modo silenzioso tra le mura di casa, ma se n’è accorto anche lo Stato: forse non tutte le mamme lo sanno, ma da anni si devono obbligatoriamente iscrivere all’Inail per eventuali incidenti casalinghi. Lo ricorda l’Inail stessa con un comunicato diffuso nei giorni scorsi, facendo presente che l’iscrizione è prevista dalla legge fin dal mese di marzo 2001: riguarda tutte le persone, uomini o donne che siano, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, che svolgono in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione il lavoro domestico per la cura dei componenti della famiglia e dell’ambiente in cui dimora il nucleo familiare. Per quanto si tratti di un obbligo, non è una brutta notizia: l’iscrizione ha un costo di 12,91 euro annui ed è deducibile ai fini fiscali. Iscrizione gratuita, però, per coloro che hanno un reddito personale complessivo lordo fino a 4.648,11 euro e facciano parte di un nucleo familiare il cui reddito complessivo lordo non supera i 9.296,22 euro.