Cattaneo: "Macché giochi di ruolo, uscite dalla sede protetta del Parco e vivete la dura realtà delle Groane"
CERIANO LAGHETTO - Non parlategli di "Youth on the run": il sindaco Dante Cattaneo è imbufalito. E suggerisce ai responsabili del Parco Groane di uscire dalla sede protetta per vivere la realtà del territorio per vedere se riescono a tornare a casa illesi.
Quando ha saputo dell'iniziativa del Parco delle Groane, è diventato furibondo: il sindaco Dante Cattaneo, è davvero incredulo nel sapere che nel weekend è in programma "Youth on the run".
"E' un gioco di ruolo - spiega Cattaneo - che si presenta come un'attività di sensibilizzazione sulle migrazioni. I partecipanti si immedesimano nel ruolo di migranti al fine di simulare la fuga dalla loro terra e dopo varie peripezie l’obiettivo finale è quello di raggiungere l’Italia e ottenere l’asilo. Io invece ne propongo un altro di "gioco": uscire dalle recinzioni protette della sede del Parco e vivere la concreta realtà dei boschi delle Groane".
E qui il primo cittadino ne ha parecchi di suggerimenti da dare: "Immedesimarsi quindi nel cittadino cerianese, cogliatese, solarese o di qualsiasi altro Comune del Parco. Si possono scegliere tanti ruoli: il podista, la mamma con la carrozzina o il cagnolino, il ciclista, il pendolare o lo studente che prendono il treno, il fungiat, l'automobilista o la nonna che si reca al cimitero. Lo scopo del gioco è tornare a casa illesi portando a termine una delle tante normalissime attività della vita quotidiana, superando gli ostacoli rappresentanti da orde di spacciatori clandestini ben organizzati e numerosi. Questo però non è un gioco, è il nostro magnifico Parco e la nostra quotidianità".
Il sindaco si dichiara deluso a causa di "unoo Stato che non sa difendere le proprie frontiere, che non sa distinguere efficacemente i rifugiati dai clandestini, che vanifica gli sforzi delle forze dell'ordine con un sistema basato sull'incertezza della pena, che non sa garantire il primo obiettivo per cui lo Stato moderno nacque: garantire la sicurezza della propria popolazione. Salviamo il nostro Parco, salviamo questo Paese, salviamo noi stessi prima che sia troppo tardi".
"E' un gioco di ruolo - spiega Cattaneo - che si presenta come un'attività di sensibilizzazione sulle migrazioni. I partecipanti si immedesimano nel ruolo di migranti al fine di simulare la fuga dalla loro terra e dopo varie peripezie l’obiettivo finale è quello di raggiungere l’Italia e ottenere l’asilo. Io invece ne propongo un altro di "gioco": uscire dalle recinzioni protette della sede del Parco e vivere la concreta realtà dei boschi delle Groane".
E qui il primo cittadino ne ha parecchi di suggerimenti da dare: "Immedesimarsi quindi nel cittadino cerianese, cogliatese, solarese o di qualsiasi altro Comune del Parco. Si possono scegliere tanti ruoli: il podista, la mamma con la carrozzina o il cagnolino, il ciclista, il pendolare o lo studente che prendono il treno, il fungiat, l'automobilista o la nonna che si reca al cimitero. Lo scopo del gioco è tornare a casa illesi portando a termine una delle tante normalissime attività della vita quotidiana, superando gli ostacoli rappresentanti da orde di spacciatori clandestini ben organizzati e numerosi. Questo però non è un gioco, è il nostro magnifico Parco e la nostra quotidianità".
Il sindaco si dichiara deluso a causa di "unoo Stato che non sa difendere le proprie frontiere, che non sa distinguere efficacemente i rifugiati dai clandestini, che vanifica gli sforzi delle forze dell'ordine con un sistema basato sull'incertezza della pena, che non sa garantire il primo obiettivo per cui lo Stato moderno nacque: garantire la sicurezza della propria popolazione. Salviamo il nostro Parco, salviamo questo Paese, salviamo noi stessi prima che sia troppo tardi".
Antonio :
Si salviamoci. Salviamoci quanto prima da quelli come Dante Cattaneo, degno sodale di salvini , mistificatori e diffusori di odio razziale. il loro livore contro profughi e migranti fa veramente pena e provoca disgusto. Anche per loro un bagno nella realtà non farebbe male: prego, si accomodino magari in Siria per seguire tutto il percorso di questi e altri profughi, comprensivo di imbarco su di un gommone a rischio della propria vita. La smettano, la smettano con queste tiritere xenofobe. Mi vergogno di avere dei connazionali amministratori e politici di simile livello. | venerdì 16 ottobre 2015 12:00 Rispondi