Il vicesindaco salva una donna alla tombolata benefica dell'Epifania
CERIANO LAGHETTO - Il provvidenziale intervento del vicesindaco Roberto Crippa ha permesso di evitare la tragedia, al centro civico della frazione Dal Pozzo, in occasione della tombolata benefica dell'Epifania. Dopo aver visto un'anziana che non riusciva più a respirare perché qualcosa le era andato di traverso, ha prontamente eseguito la "manovra di Heimlich". Lo stesso vicesindaco nel 2014 aveva salvato un uomo che voleva gettarsi dalla finestra del municipio.
La prontezza di riflessi e l'adeguata preparazione del vicesindaco Roberto Crippa hanno evitato una tragedia mercoledì pomeriggio al Centro civico della frazione Dal Pozzo, dove era in corso la tradizionale Tombolata dell'Epifania.
Tra gli oltre 150 presenti alla riuscitissima iniziativa promossa dalla consulta di frazione, c'era anche il vicesindaco, che aveva deciso di trascorrere un pomeriggio in allegria, insieme alle figlie. Ma a metà pomeriggio, il clima di allegria è stato bruscamente interrotto dalle grida di un giovane che chiedeva aiuto per la nonna, seduta di fronte a lui che, come da lui stesso indicato “non respirava più”.
A quel punto Crippa, si è alzato e si è voltato di scatto verso il punto da cui provenivano le grida e si trovava la donna in difficoltà respiratoria proprio alle sue spalle, seduta e riversa in avanti.
“L'ho guardata - racconta il vicesindaco - era tutta rossa in volto, con gli occhi sgranati, ho avvicinato l'orecchio e mi sono reso conto che non respirava più perché qualcosa le era andato di traverso”. Per questo motivo ha preso subito la decisione corretta in casi come questi: si è fatto avanti con determinazione per eseguire la cosiddetta “Manovra di Heimlich”.
“L'ho imparata in un corso di primo soccorso”, racconta Crippa, che ha afferrato la donna da dietro e con tre colpi alla base dello sterno è riuscito a farla tossire. “Era il primo segno della ripresa della respirazione e così ho cercato di tranquillizzarla, invitandola a continuare a tossire fino a quando è riuscita a liberarsi del corpo estraneo e a rimettersi in sesto”.
Di fronte a quella scena, i molti presenti in sala hanno fatto partire spontaneamente un applauso liberatorio, avvicinandosi a Crippa per una stretta di mano e una pacca sulle spalle. “Mi sono emozionato e anche un po' commosso, ma al momento io non ho pensato a nulla, ho agito d'istinto perché capivo che quella era l'unica cosa da fare e bisognava farla in fretta”.
Lo stesso Crippa era stato protagonista, nell'aprile del 2014, di un altro rocambolesco salvataggio, quando era riuscito ad afferrare all'ultimo un uomo che aveva tentato di buttarsi dopo avere aperto all'improvviso una finestra del Municipio. “Queste cose capitano a me - minimizza il diretto interessato - perché sono uno a cui piace stare sempre in mezzo alla gente”.
Tra gli oltre 150 presenti alla riuscitissima iniziativa promossa dalla consulta di frazione, c'era anche il vicesindaco, che aveva deciso di trascorrere un pomeriggio in allegria, insieme alle figlie. Ma a metà pomeriggio, il clima di allegria è stato bruscamente interrotto dalle grida di un giovane che chiedeva aiuto per la nonna, seduta di fronte a lui che, come da lui stesso indicato “non respirava più”.
A quel punto Crippa, si è alzato e si è voltato di scatto verso il punto da cui provenivano le grida e si trovava la donna in difficoltà respiratoria proprio alle sue spalle, seduta e riversa in avanti.
“L'ho guardata - racconta il vicesindaco - era tutta rossa in volto, con gli occhi sgranati, ho avvicinato l'orecchio e mi sono reso conto che non respirava più perché qualcosa le era andato di traverso”. Per questo motivo ha preso subito la decisione corretta in casi come questi: si è fatto avanti con determinazione per eseguire la cosiddetta “Manovra di Heimlich”.
“L'ho imparata in un corso di primo soccorso”, racconta Crippa, che ha afferrato la donna da dietro e con tre colpi alla base dello sterno è riuscito a farla tossire. “Era il primo segno della ripresa della respirazione e così ho cercato di tranquillizzarla, invitandola a continuare a tossire fino a quando è riuscita a liberarsi del corpo estraneo e a rimettersi in sesto”.
Di fronte a quella scena, i molti presenti in sala hanno fatto partire spontaneamente un applauso liberatorio, avvicinandosi a Crippa per una stretta di mano e una pacca sulle spalle. “Mi sono emozionato e anche un po' commosso, ma al momento io non ho pensato a nulla, ho agito d'istinto perché capivo che quella era l'unica cosa da fare e bisognava farla in fretta”.
Lo stesso Crippa era stato protagonista, nell'aprile del 2014, di un altro rocambolesco salvataggio, quando era riuscito ad afferrare all'ultimo un uomo che aveva tentato di buttarsi dopo avere aperto all'improvviso una finestra del Municipio. “Queste cose capitano a me - minimizza il diretto interessato - perché sono uno a cui piace stare sempre in mezzo alla gente”.