Il Consiglio di Stato dà ragione a Gelsia: illegittimo l'accordo tra Bea e Comune
LIMBIATE - Il Consiglio di Stato, con sentenza depositata lunedì 30, ha respinto il ricorso presentato da Brianza Energia Ambiente Spa. Già il Tar a gennaio aveva ritenuto illegittimi i provvedimenti adottati dall'amministrazione comunal per l'affidamento del servizio di igiene urbana
I provvedimenti adottati dall'amministrazione comunale, finalizzati ad affidare a Brianza Energia Ambiente Spa il servizio di igiene urbana sono illegittimi. Lo ha deciso il Consiglio di Stato che, confermando la sentenza di inizio anno del Tar (tribunale amministrativo regionale), ha respinto il ricorso presentato da Bea.
Oggetto del contendere era la volontà dell'amministrazione comunale di affidare all'azienda a capitale pubblico, con sede a Desio, anche il servizio di raccolta rifiuti in modo da arrivare a un duplice risultato: avere un unico interlocutore e arrivare al ciclo integrato dei rifiuti.
Dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato Gelsia Ambiente ha diffuso una nota:
Oggetto del contendere era la volontà dell'amministrazione comunale di affidare all'azienda a capitale pubblico, con sede a Desio, anche il servizio di raccolta rifiuti in modo da arrivare a un duplice risultato: avere un unico interlocutore e arrivare al ciclo integrato dei rifiuti.
Dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato Gelsia Ambiente ha diffuso una nota:
Con Sentenza n. 05402/2015 depositata in Segreteria in data 30 novembre 2015, il Consiglio di Stato ha respinto l’appello proposto dalle società Brianza Energia Ambiente SpA e BEA Gestioni SpA per la riforma della sentenza del TAR Lombardia – Milano – Sezione IV, n. 287 del 23/01/2015, che aveva accolto il ricorso avanzato da Gelsia Ambiente Srl contro il Comune di Limbiate, annullando di fatto tutti gli atti mediante i quali l’Amministrazione intendeva affidare direttamente alla società del forno di Desio i servizi di igiene ambientale a decorrere dal 1 gennaio 2015.
Analizzando i provvedimenti assunti dal Comune di Limbiate, Gelsia Ambiente aveva infatti ritenuto gli stessi illegittimi e, in più circostanze, aveva provato a fare recedere l’Amministrazione limbiatese dalla decisione assunta, che inevitabilmente avrebbe invalidato una proficua e lunga collaborazione e compromesso la stabilità occupazionale dei numerosi lavoratori che operano sul territorio di Limbiate.
Dopo la citata sentenza di primo grado, Gelsia Ambiente si è impegnata per ricostruire il rapporto di fiducia con l’Amministrazione limbiatese, rivedendo il percorso amministrativo posto in essere per raggiungere obiettivi strategici comuni e che, nei fatti, ha portato il Comune a non costituirsi nel secondo grado di giudizio.
Analogo impegno la società l’ha posto nei confronti di BEA SpA, cercando aperture al dialogo con il nuovo Consiglio di Amministrazione presieduto dalla dott.ssa Daniela Mazzuconi, proponendo, tra l’altro, di rinunciare al ricorso in appello per trovare insieme innovative forme di collaborazione sul ciclo integrato dei rifiuti, mettendo a fattor comune l’esperienza maturata dalle due realtà nel corso degli anni per ottenere indubbi vantaggi per tutti i Comuni soci. Tali tentativi non hanno dato l’esito auspicato e la sentenza del Consiglio di Stato pone finalmente termine ad una vicenda segnata da un percorso illegittimo sotto il profilo amministrativo.
Giova al riguardo sottolineare che la complessa e articolata sentenza di secondo grado evidenzia una contraddizione tra gli indirizzi strategici assunti dal Comune di Limbiate e la relazione tecnica adottata che introduce una clausola di favore per BEA, rendendo di fatto irrealizzabile l’obbiettivo della riunificazione dei soggetti societari operanti sul territorio.
Questo a riprova del fatto che, come più volte sostenuto da Gelsia Ambiente, le collaborazioni e le aggregazioni devono essere sostenute da fatti concreti e non da proclami. In conclusione, la sentenza sottolinea l’assodata fondatezza delle censure espresse dal TAR Lombardia, tali per cui l’appello di BEA è stato respinto.
“Pur esprimendo soddisfazione per la positiva conclusione di questa vicenda – dichiara il Presidente di Gelsia Ambiente Massimo Borgato - non posso non constatare che quando i tribunali si sostituiscono alla ragione e al dialogo perdiamo tutti. Ritenevamo questo percorso errato fin dall’inizio e abbiamo solo perso del tempo. Gelsia Ambiente continua con ancor più determinazione nel suo compito di garantire servizi di alta qualità alla cittadinanza e tendere alla vera strategia utile ai cittadini: l’obiettivo “Rifiuti Zero”.