L'ironia di Archetti: "Benvenuti a Romeate"
LIMBIATE - Dopo il primo Consiglio comunale, con seduta sdoppiata in due sere visto il corposo ordine del giorno, l'ex assessore Sandro Archetti non risparmia critiche al sindaco Antonio Romeo e al nuovo gruppo di maggioranza. E annuncia che si rivolgerà a Prefetto e Regione Lombardia
"Ringrazio tutti, in particolare le 151 persone che mi hanno dato fiducia. Sono tornato nei banchi dell’opposizione, un altro ruolo, lo stesso entusiasmo". E, come sempre, con schiettezza, Sandro Archetti (Partito Democratico) non le manda a dire. Finito il Consiglio comunale non ha esitato a inviare un suo commento introdotto da un "Benvenuti a Romeate".
Il perché lo spiega direttamente lui: "Nella prima seduta ho posto la questione dell’ineleggibilità di Antonio Romeo, che non ha ancora risolto le due enormi incompatibilità con la carica di sindaco: non ha ancora estinto il debito di 68 mila euro con il Comune di Limbiate (art. 63 comma 1 punto 5 del D.Lgs 267/2000) e non si è dimesso da consigliere regionale (art. 65 comma 1 del D.Lgs 267/2000), carica per la quale riscuote mensilmente qualcosa come 12 mila euro. Ho proposto al Consiglio Comunale di contestare le incompatibilità, ma la maggioranza ha preferito chiedere gli occhi (votando contro la proposta)".
Archetti, comunque non si arrende: dopo la richiesta di accesso agli atti è sua intenzione interpellare Prefetto e Regione Lombardia affinché il sindaco Antonio Romeo paghi il dovuto e si dimetta dal Pirellone.
"Nella seconda seduta - prosegue Archetti - c'è stato invece il grande colpo di scena: Vincenzo Romeo fratello del sindaco, è stato proposto quale candidato alla carica di Presidente del Consiglio Comunale. Ho chiarito che trovo la proposta mooolto sconveniente dal punto di vista politico in quanto il “controllore” (il Presidente del Consiglio Comunale) e il “controllato” (il sindaco), pranzerebbero insieme tutte le domeniche. La votazione è rimandata al prossimo consiglio comunale, sperando che la saggezza prenda il sopravvento".
Il perché lo spiega direttamente lui: "Nella prima seduta ho posto la questione dell’ineleggibilità di Antonio Romeo, che non ha ancora risolto le due enormi incompatibilità con la carica di sindaco: non ha ancora estinto il debito di 68 mila euro con il Comune di Limbiate (art. 63 comma 1 punto 5 del D.Lgs 267/2000) e non si è dimesso da consigliere regionale (art. 65 comma 1 del D.Lgs 267/2000), carica per la quale riscuote mensilmente qualcosa come 12 mila euro. Ho proposto al Consiglio Comunale di contestare le incompatibilità, ma la maggioranza ha preferito chiedere gli occhi (votando contro la proposta)".
Archetti, comunque non si arrende: dopo la richiesta di accesso agli atti è sua intenzione interpellare Prefetto e Regione Lombardia affinché il sindaco Antonio Romeo paghi il dovuto e si dimetta dal Pirellone.
"Nella seconda seduta - prosegue Archetti - c'è stato invece il grande colpo di scena: Vincenzo Romeo fratello del sindaco, è stato proposto quale candidato alla carica di Presidente del Consiglio Comunale. Ho chiarito che trovo la proposta mooolto sconveniente dal punto di vista politico in quanto il “controllore” (il Presidente del Consiglio Comunale) e il “controllato” (il sindaco), pranzerebbero insieme tutte le domeniche. La votazione è rimandata al prossimo consiglio comunale, sperando che la saggezza prenda il sopravvento".