Non puoi pagare Imu, Tasi o Tari? Saldi il debito con servizi alla comunità

LIMBIATE - Il Consiglio comunale, con votazione unanime, ha deciso di introdurre in città la sperimentazione del baratto amministrativo: i cittadini con un reddito Isee inferiore a 20.400 euro, che non riescono a pagare Imu, Tasi o Tari, potranno farlo effettuando servizi utili per la comunità.

Chi non ha realmente la possibilità di saldare il suo debito nei confronti del Comune, ora ha una possibilità in più: svolgere servizi utili per la comunità per un valore pari all'importo da versare nelle casse municipali. Il consiglio comunale di Limbiate, infatti, ha approvato il regolamento per introdurre in città il "baratto amministrativo", ovvero la possibilità per i cittadini a basso reddito di compensare un debito contratto nei confronti del Comune (limitatamente a Imu, Tasi e Tari) con un impegno concreto, consistente in interventi di riqualificazione del territorio.

Tra le azioni inserite nell'elenco, sono autorizzate le manutenzioni e la pulizia di aree verdi (come parchi pubblici, aree giochi per bambini e aiuole), lavori di piccola manutenzione degli edifici scolastici, sgombero neve.

“Siamo soddisfatti di aver raggiunto, con questo regolamento votato all’unanimità dal Consiglio comunale, un importante obiettivo – spiega l’assessore al Bilancio Angela Ripamonti – quello cioè di cogliere l’opportunità offerta dall’articolo 24 della Legge di stabilità 2015 e di promuovere uno scambio virtuoso tra i cittadini e l’Ente locale, rappresentante dell’intera comunità. Consideriamo il baratto amministrativo uno strumento innovativo che consente di conciliare una forma di partecipazione attiva da parte dei cittadini, con le difficoltà esistenti nel provvedere al pagamento delle tasse locali. Il passo successivo è la pubblicazione di un avviso pubblico con il quale i cittadini interessati verranno invitati a partecipare, sia presentando progetti in maniera autonoma che semplicemente manifestando la propria disponibilità”.

Per poter usufruire di questa possibilità, tuttavia, sono stati posti alcuni limiti. Il primo è dato dal reddito Isee (Indicatore della situazione economica equivalente), nel senso che potranno solo i cittadini che non superano i 20.500 euro. Sono inoltre previsti interventi per massimo 80 euro con un valore simbolico massimo di 600 euro per nucleo familiare. La riduzione o esenzione è applicabile ai tributi riferiti al triennio antecedente.

“La legge non impone rigidi criteri nell’applicare questo nuovo strumento - conclude l’assessore Ripamonti - agli amministratori è lasciata quindi una certa libertà di azione. E’ una novità, e per questo l’iniziativa ha certamente la caratteristica di una vera e propria sperimentazione. Attendiamo di vedere quale sarà la risposta dei cittadini”.