Il sindaco premia tre cittadini con la "Medaglia della Liberazione"
LISSONE - Domani mattina alle 11 il sindaco Concettina Monguzzi interverrà al teatro Manzoni di Monza. A lei il compito di premiare tre lissonesi con la "Medaglia della Liberazione": Carlotta Molgora, Salvatore Lambrughi e Gabriele Cavenago.
“Carlotta Molgora, con il suo impegno nel sociale e il coraggio di mettersi in gioco, ci offre ancor oggi una straordinaria lezione sulla partecipazione. Il riconoscimento che le consegnerò, a nome del Ministero della Difesa, è il giusto omaggio che la città di Lissone e l’Italia intera le deve. Fu lei, in occasione del referendum del 2 giugno 1946, a ricoprire il ruolo di scrutatrice in uno dei seggi elettorali allestiti nelle scuole di via Aliprandi: una donna che allora veniva guardata con stupore ed oggi rappresenta un esempio quantomai moderno. Insieme a lei Salvatore Lambrughi e Gabriele Cavenago, riceveranno la Medaglia della Liberazione”.
Domani, venerdì 20 maggio alle 11, al Teatro Manzoni di Monza, il sindaco Monguzzi consegnerà uno speciale riconoscimento alla lissonese Carlotta Molgora, 96 anni, ospite della Casa di riposo RSA Agostoni. Nell’occasione saranno premiati anche Salvatore Lambrughi, sopravvissuto al lager di Küstrin, e Gabriele Cavenago, protagonista della Liberazione ed ex presidente della sezione lissonese dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (ANPI), scomparso lo scorso 16 aprile 2015. Dal sindaco Concettina Monguzzi - a nome del Ministero della Difesa e del Prefetto di Monza Giovanna Vilasi – riceveranno la “Medaglia della Liberazione” in occasione delle celebrazioni per la festa della Repubblica del prossimo 2 giugno.
Classe 1920, ex operaia in una importante azienda monzese e figlia di un oppositore del regime fascista, Carlotta Molgora partecipò attivamente alla Resistenza sia come staffetta partigiana - portando ai componenti della Resistenza monzese le comunicazioni per gli incontri clandestini - sia come vivandiera di partigiani nascosti in casolari nella campagna nei dintorni di Lissone.
Nell’aprile 1945, venne fermata presso la chiesa dei Frati di Monza, al ritorno di una missione di postina, e portata alla caserma San Paolo nel centro di Monza, dove rimase incarcerata fino al 25 Aprile del 1945 quando i partigiani monzesi diedero l’assalto alla caserma dai tetti delle case circostanti, restituendole la libertà.
Nel 1946, nel referendum per la scelta tra la Monarchia e la Repubblica, fu scrutatrice in uno dei seggi elettorali allestiti nelle scuole di via Aliprandi, suscitando curiosità da parte delle concittadine che per la prima volta si recavano alle urne.
Un doppio “record”, per la allora 26enne Carlotta, che oltre ad essere fra le prime donne a votare fu anche una delle prime scrutatrici italiane. Sin dalla prima celebrazione del 25 Aprile, Carlotta fa sempre di tutto per essere presente, mostrando ancora oggi grande dedizione per l’Italia e Lissone.
Salvatore Lambrughi, classe 1924, subì invece il destino di altri 600.000 soldati italiani prigionieri, diventando un Internato Militare Italiano (IMI) nel campo di prigionia di Küstrin, località a circa 100 chilometri ad est di Berlino, sul fiume Oder, nel settembre del 1943. Spostato di campo in campo per svolgere vari e massacranti lavori, riuscì infine a scappare, anche grazie all’intervento dei soldati russi della primavera del 1945 , e a tornare a Lissone dopo lunghe peripezie.
Gabriele Cavenago, nato a Caponago ma residente a Lissone per oltre 65 anni, è stato presidente onorario della Sezione ANPI della nostra città e durante la Seconda guerra mondiale fu impegnato sul fronte francese, poi in Russia, sul Don, e, dopo l’8 settembre 1943, entrò a far parte della Resistenza armata operante nel Vimercatese come membro delle SAP (Squadre di Azione Patriottica).