Abbigliamento e libri di seconda mano: in tempo di crisi è l’usato il motore dell’economia
MONZA - Va di moda l'usato. In questo tempo di crisi non sono pochi i cittadini che fanno shopping nel settore dell'abbigliamento e dei libri acquistando prodotti di seconda mano. E proprio le imprese che vendono l'usato, cresciute in modo sensibile rispetto a cinque anni fa, stanno facendo affari.
In tempo di crisi non si butta nulla. O meglio quello che un tempo, generosamente, finiva nel cosiddetto pacco dei poveri oggi diventa preziosa merce da rimettere sul mercato. Portando a casa, naturalmente, qualche euro.
A fare gli affari in questo periodo sono soprattutto le aziende che commerciano nell’usato - abbigliamento e libri - che dal 2009 ad oggi hanno visto un incremento rispettivamente del 55,2 per cento e del 6,6 per cento. Secondo i dati della ricerca effettuata dalla Camera di commercio di Monza e Brianza sui numeri del Registro delle imprese il mercato di oggetti di seconda mano ha vissuto, in questo momento nero per l’economia, anni di grandi affari. Sia per quanto riguarda il classico vestito di seconda mano, sia per il più ricercato e prezioso oggetto vintage.
Nel settore dell’abbigliamento a investire e a credere fortemete nel settore dell’usato è la Lombardia con 220 commercianti di abiti di seconda mano, seguita da Lazio e Piemonte (entrambe con 137 aziende). Il mercato del libro usato va a gonfie vele in nel Lazio (con 45 imprese), seguito da Toscana (37 imprese) ed Emilia Romagna (33 imprese). Mentre gli aumenti più importanti in termini percentuali si registrano in Sardegna con un +166 per cento di imprese del settore di abiti usati e in Veneto un +33 per cento di librerie che vendono testi di seconda mano.