Al Pronto soccorso dicono no al suo ricovero: egiziano ferisce cinque persone
MONZA - Quando nella notte tra ieri e oggi gli hanno detto che non potevano ricoverarlo perché sanissimo, l'egiziano al Pronto soccorso dell'ospedale San Gerardo ha preso la piantana della flebo e ha ferito cinque persone. E' stato arrestato dalla Polizia
Voleva essere ricoverato a tutti i costi, ma per il personale medico dell'ospedale San Gerardo lui era sano come un pesce. Un egiziano, in preda all'ira, ha preso la piantana di una flebo e ha ferito cinque persone. E' stato poi arrestato dalla Polizia di Stato e processato per direttissima nella mattinata.
L'episodio è accaduto nelle primissime ore del mattino, verso le 4, quando l'extracomunitario di 48 anni si è presentato al Pronto soccorso chiedendo di essere ricoverato. Motivo imprecisato. Il personale in servizio, tuttavia, non ha lasciato nulla al caso e ha provveduto a eseguire tutti gli esami necessari. Poi, vedendo il suo stato di agitazione, è stato richiesto anche l'intervento dello psichiatra. Responso: paziente sano, per lui neanche un codice verde.
Sano, però, non significa necessariamente pacato e ragionevole. Quando hanno cercato di tranquillizzarlo con tanta pazienza in ogni modo, dicendogli che poteva tornare a casa, lui ha preso il primo oggetto che gli è capitato tra le mani: la piantana di una flebo. Con quella si è accanito contro le strumentazioni della sala in cui lo avevano visitato e poi, visto che cercavano di fermalo, si è lanciato contro il personale utilizzandola come arma.
Il bilancio è serio: cinque persone ferite, con prognosi dai 5 ai 21 giorni. Tre infermieri, un ausiliario e la guardia notturna. Uno con trauma al torace, uno alle caviglie, un altro si è ritrovato con la casacca stappata e una ferita al petto, uno colpito in pieno volto con gli occhiali fratturati. E' andata peggio a quello che è stato morso con violenza alla mano: per lui è stata necessaria l'applicazione dei punti di sutura per 21 giorni di prognosi.
L'egiziano è stato bloccato soltanto quando i cinque sono riusciti a saltargli addosso tutti insieme, aiutati da due pattuglie della Polizia di Stato. E' stato arrestato e processato per direttissima nella mattinata.L'episodio è accaduto nelle primissime ore del mattino, verso le 4, quando l'extracomunitario di 48 anni si è presentato al Pronto soccorso chiedendo di essere ricoverato. Motivo imprecisato. Il personale in servizio, tuttavia, non ha lasciato nulla al caso e ha provveduto a eseguire tutti gli esami necessari. Poi, vedendo il suo stato di agitazione, è stato richiesto anche l'intervento dello psichiatra. Responso: paziente sano, per lui neanche un codice verde.
Sano, però, non significa necessariamente pacato e ragionevole. Quando hanno cercato di tranquillizzarlo con tanta pazienza in ogni modo, dicendogli che poteva tornare a casa, lui ha preso il primo oggetto che gli è capitato tra le mani: la piantana di una flebo. Con quella si è accanito contro le strumentazioni della sala in cui lo avevano visitato e poi, visto che cercavano di fermalo, si è lanciato contro il personale utilizzandola come arma.
Il bilancio è serio: cinque persone ferite, con prognosi dai 5 ai 21 giorni. Tre infermieri, un ausiliario e la guardia notturna. Uno con trauma al torace, uno alle caviglie, un altro si è ritrovato con la casacca stappata e una ferita al petto, uno colpito in pieno volto con gli occhiali fratturati. E' andata peggio a quello che è stato morso con violenza alla mano: per lui è stata necessaria l'applicazione dei punti di sutura per 21 giorni di prognosi.
Colpito dall'accaduto Matteo Stocco, direttore generale dell'Asst di Monza e Brianza, che ha avuto subito un pensiero per le persone ferite: "Apprendo dell'accaduto con estremo dispiacere. Auguro a loro una pronta guarigione e le ringrazio per il lavoro che svolgono ogni giorno, con dedizione e professionalità, spesso anche rischiando in prima persona. Lancio un appello perché possano essere prese misure a livello locale, se non addirittura nazionale, affinché figure come queste possano essere tutelate nello svolgimento del loro lavoro".
Gualfrido Galimberti
Vuoi ricevere le notizie nella tua mail? Iscriviti alla newsletter: clicca qui