Atti osceni davanti al Comitato di Allevi: il candidato lancia l’allarme sicurezza

MONZA - Ha visto una volontaria tutta sola nel comitato elettorale di Dario Allevi e si è fermato davanti alla vetrina. Non era interessato al programma elettorale: giù la cerniera dei pantaloni e ha iniziato a masturbarsi. La ragazza, terrorizzata, ha dato l'allarme

Si ferma davanti alla sede del comitato elettorale di Dario Allevi e inizia a masturbarsi. Il fatto che ha dell’incredibile è accaduto all’inizio della settimana, poco dopo le 20,  quando nella sede via Manzoni 17 c’era soltanto una giovane volontaria. Che, impaurita, ha subito lanciato l’allarme.

L’increscioso episodio è stato raccontato dallo stesso candidato sindaco di centrodestra  durante l’incontro pubblico di ieri sera al Centro civico di viale Libertà risollevando il problema  della mancanza di sicurezza.

“Non è possibile che succedano queste cose – ha chiosato – Monza ridotta così non l’ho mai visita. Non è possibile che alle otto sera di sera un balordo in pieno centro compia certi gesti. Quando si esce bisogna farsi il segno della croce sperando di non dover mai raccontare in prima persona certi episodi. Non posso immaginare che i miei concittadini vivano così”.

Poi una stoccata diretta all’avversario Roberto Scanagatti e in particolare ai maggiori presidi che da alcuni giorni sono presenti in stazione. “Per quattro anni e undici mesi non ha fatto nulla – ha aggiunto – Poi adesso interviene pensando che tutto ciò porti consenso? A un mese dal voto cerca di fare quello che non ha fatto in questi anni”.

In tema di sicurezza l’esponente del centrodestra (sostenuto da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e le liste civiche Monza Futura e Noi per Dario Allevi) ha le idee molto chiare.

“Ricreare quella condizione di costante dialogo e collaborazione con le forze dell’ordine che era stata instaurata ai tempi della Giunta Mariani – ha aggiunto – Se vinco le elezioni il giorno dopo almeno cinque vigili andranno a presidiare la stazione. La polizia locale non va impiegata solo per fare le multe”.

Promettendo di creare una sorta di tavolo permanente sulla sicurezza in costante contatto con carabinieri e polizia. “C’è bisogno di divise in giro per la città – ha spiegato – La presenza della divisa è sinonimo di presenza dello Stato”.

Abbracciando poi una vecchia proposta della Lega Nord che, ai tempi, aveva bocciato: l’abolizione delle prefetture. “Non è certamente un attacco al prefetto – ha precisato – Ciò che fa il prefetto lo può fare benissimo un sindaco che conosce perfettamente la città  e che, se vuole essere rieletto, deve naturalmente ascoltare i bisogni dei suoi cittadini”, con chiari riferimenti alla vicenda di via Asiago.

Barbara Apicella


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