"Avremo tagli e riduzioni dei servizi": sindacati in piazza contro il decreto enti locali
MONZA - Stato di agitazione proclamato da Cgil, Cisl e Uil che domani, dalle 8 alle 9.30, manifesteranno davanti alla sede della Provincia di Monza e Brianza. Oggetto della protesta è il decreto legge sugli enti locali, destinato a penalizzare ancora una volta le province e i cittadini
Tutti insieme per fare sentire la loro voce e cercare di tutelare gli interessi del territorio. I sindacati domani, martedì 23 maggio, dalle 8 alle 9.30 manifesteranno davanti alla sede della Provincia di Monza e Brianza contro il decreto legge 24 aprile 2017 n. 50 sugli enti locali. Ovvero davanti alla sede di quell'istituzione che, più delle altre, ancora una volta potrebbe subire conseguenze.
"Le province sono al tracollo - spiegano con una nota congiunta Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl - pertanto domani partono in contemporanea sul territorio le iniziative di mobilitazione". Le sigle sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale con l'obiettivo di modificare il decreto.
"Se non vengono incrementate le risorse - spiegano dalle segreterie - se non vengono incrementate le risorse, il decreto potrebbe mettere a dura prova la continuità della fornitura di servizi garantiti fino ad ora, grazie all’impegno e alla responsabilità dei lavoratori. Ad essere fortemente penalizzate sono province e città metropolitane: la previsione delle risorse stanziate non permetterà di risolvere la profonda difficoltà finanziaria in cui versano le province, alcune delle quali sono fortemente a rischio dissesto".
I sindacati elencano i dati: scuole che cadono a pezzi, strade chiuse per mancanza di manutenzione, tagli ai trasporti, tagli a sostegno della disabilità. E tirano le somme: "A pagare le conseguenze, insieme ai dipendenti, sono i cittadini".
Quella di domani sarà la prima forma di protesta sul territorio. Molto probabilmente non sarà l'unica.
"Le province sono al tracollo - spiegano con una nota congiunta Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl - pertanto domani partono in contemporanea sul territorio le iniziative di mobilitazione". Le sigle sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale con l'obiettivo di modificare il decreto.
"Se non vengono incrementate le risorse - spiegano dalle segreterie - se non vengono incrementate le risorse, il decreto potrebbe mettere a dura prova la continuità della fornitura di servizi garantiti fino ad ora, grazie all’impegno e alla responsabilità dei lavoratori. Ad essere fortemente penalizzate sono province e città metropolitane: la previsione delle risorse stanziate non permetterà di risolvere la profonda difficoltà finanziaria in cui versano le province, alcune delle quali sono fortemente a rischio dissesto".
I sindacati elencano i dati: scuole che cadono a pezzi, strade chiuse per mancanza di manutenzione, tagli ai trasporti, tagli a sostegno della disabilità. E tirano le somme: "A pagare le conseguenze, insieme ai dipendenti, sono i cittadini".
Quella di domani sarà la prima forma di protesta sul territorio. Molto probabilmente non sarà l'unica.
Vuoi ricevere le notizie nella tua mail? Iscriviti alla newsletter: clicca qui
(in base alle impostazioni del tuo gestore potrebbe finire in caselle diverse dalla "Posta in arrivo")