Circolo fotografico monzese: una serata dedicata alla Fine Art
MONZA - Un ospite con un signor curriculum questa sera alle 21 per il Circolo fotografico monzese: Giancarlo Mannetta, nel teatro Triante (via Duca d'Aosta, 8), parlerà di Fine Art presentando il lavoro di Minor White, Paul Caponigro e Jerry Ueslmann. L'ingresso è libero
Una serata alla scoperta di tre maestri dello scatto del Novecento. Appuntamento questa sera, lunedì, alle 21 nella sede del Circolo fotografico monzese (al teatro di Triante in via Duca d’Aosta 8) con Giancarlo Mannetta che illustrerà il lavoro di Minor White, Paul Caponigro e Jerry Uelsmann.
Un relatore d’eccezione: Mannetta è architetto e fotografo con una lunga esperienza di corsi e riprese di paesaggio, architettura, books per modelle. Durante la serata illustrerà il percorso e la produzione dei tre mostri sacri dell’obiettivo. Tutti e tre sostenitori del cosiddetto filone “Fine Art” nato negli Stati Uniti all’inizio del secolo scorso. Figura centrale è White (1908-1976),titolato insegnante,critico e fervente mistico che introduce nella fotografia concetti derivati dalla spiritualità Zen. Tra i suoi migliori allievi Caponigro e Uelsmann.
Un relatore d’eccezione: Mannetta è architetto e fotografo con una lunga esperienza di corsi e riprese di paesaggio, architettura, books per modelle. Durante la serata illustrerà il percorso e la produzione dei tre mostri sacri dell’obiettivo. Tutti e tre sostenitori del cosiddetto filone “Fine Art” nato negli Stati Uniti all’inizio del secolo scorso. Figura centrale è White (1908-1976),titolato insegnante,critico e fervente mistico che introduce nella fotografia concetti derivati dalla spiritualità Zen. Tra i suoi migliori allievi Caponigro e Uelsmann.
Il primo, pianista e poi consulente della Polaroid Corporation è noto soprattutto per la serie raffigurante megaliti e dolmen in Irlanda. Il secondo,tra i primi a conseguire la laurea in fotografia al Rochester Institute of tecnology nel 1957, è un indiscusso maestro del surrealismo fotografico di stampo onirico, attraverso ardite manipolazioni in camera oscura, che realizza con un numero di ingranditori variabile tra 3 e 8.
L’ingresso alla serata è libero.