D'Antuoni e Maffè: c'eravamo tanto amati
MONZA - All'indomani dell'appoggio di Pier Franco Maffè con Dario Allevi, c'è qualcuno che ha da ridire: è l'avvocato Agostino D'Antuoni, leader di "Io Cambio", alleato del medico del San Gerardo al primo turno. Non è stato nemmeno informato
“Io Cambio” messa all’angolo, ma il suo capolista non ci sta. Dopo che Pier Franco Maffè sabato ha ufficializzato la corsa al fianco di Dario Allevi con il simbolo della sua lista civica “Monza con Maffè”, senza quella dell’alleato “Io Cambio”, l’avvocato Agostino D’Antuoni si toglie qualche sassolino dalla scarpa.
Durante questa campagna elettorale ci ha abituato ad esternazioni al vetriolo e a prese di posizioni spesso distanti dalla linea politica e personale di Maffè. Ma questa esclusione proprio non gli è andata giù e a poche ore dall’annuncio della nuova alleanza D’Antuoni è tornato all’attacco.
Prima sui social. “Alleati fedeli? – ha scritto sabato sera sul profilo facebook di “Io Cambio” – Fino alla proclamazione dei risultati. Poi conti per quello che hai preso (e la lista “Io Cambio” di voti ne ha presi 374, ndr). Deve essere per questo che il dottor Maffè si è dimenticato di invitare la lista “Io Cambio” alla conferenza stampa di apparentamento con Allevi. Troppo pochi i voti presi? Complimenti. Dovrà pur esserci un limite per questa gente. Occasione mancata dottor Maffè. Per testimoniare che le buone maniere anche in politica possono avere una casa. Come fiducia e lealtà. Noi comunque abbiamo buona memoria”.
Ma se per il suo ex candidato sindaco Agostino D’Antuoni ha avuto parole di delusione toni tutt’altro diversi li ha riservati a Dario Allevi, spiegandoci anche la vicinanza e la stima che in queste ultime settimane si è creata con il candidato sindaco del centrodestra. “Il 12 giugno, all’indomani del voto, Dario Allevi è stato l’unico che mi ha contattato per dimostrarmi sostegno e spinta a proseguire per il cammino intrapreso senza mai chiedermi un aiuto per il secondo turno – ci ha spiegato – Da Maffè non ho ricevuto né una telefonata né un messaggio attraverso colombo viaggiatore”.
E per quanto riguarda il voto di domenica D’Antuoni è chiaro. “Gli elettori sono liberi di scegliere – ha proseguito – Ho spiegato ad Allevi che può prendere il nostro programma. Il cambiamento da noi promesso agli elettori lo può fare suo. Nel progetto per la città di Scanagatti non vedo quei temi a noi cari di maggiore sicurezza, meno immigrati e più attenzione alle famiglie italiane”.
Naturale quindi che la scelta ricada sull’ex presidente della Provincia di Monza e Brianza. Visto soprattutto la vicinanza dimostrata all’avvocato D’Antuoni quando il 9 giugno, a 48 ore dalle elezioni, il capolista di “Io Cambio” ha ricevuto un documento molto scottante con presunte e gravi intercettazioni che coinvolgerebbero la politica monzese.
“Da parte di Allevi ho trovato sostegno e lealtà – precisa – Ho fatto leggere il plico prima al mio candidato sindaco Pierfranco Maffè, poi ad Allevi. Il quale senza pensarci due volte mi ha accompagnato in Procura”.
B.Api.
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