Di Maio scalda la piazza: "A chi ora promette soluzioni, chiedete perché non ha fatto nulla quando ha governato"

MONZA - Faceva molto caldo ieri, ma erano tanti i monzesi che hanno atteso l'onorevole Luigi Di Maio in piazza Roma. L'esponente nazionale del Movimento 5 Stelle ha ribadito la necessità di un cambiamento. E ha invitato a diffidare di chi, in tutti questi anni, non ha risolto i problemi

Il solleone non ha fermato il popolo del Movimento 5 Stelle. Certamente meno nutrito rispetto al grande evento di alcuni anni fa in piazza Cambiaghi ma i fedelissimi, malgrado l’asfalto rovente e la canicola in piazza Roma alle tre del pomeriggio, ieri non si sono voluti perdere il comizio di Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera dei Deputati giunto a Monza a sostegno del candidato sindaco Danilo Sindoni.

Ad aprire l’incontro i due consiglieri uscenti Nicola Fuggetta e Gianmarco Novi che hanno ricordato il lavoro svolto in aula in questi cinque anni. Con due interventi molto importanti: sul progetto del depuratore di San Rocco e sull’appalto dei rifiuti di Sangalli.

“A due anni di distanza possiamo dire che il Movimento 5 Stelle detta la linea e l’amministrazione comunale subisce – ha dichiarato Fuggetta – Non è possibile affidare un appalto a chi ti ha truffato per prendere i sei milioni di euro necessari per il patto di stabilità e poi a dieci giorni dal voto risolvere il contratto come da anni noi abbiamo continuato a ribadire”.

Altrettanto orgoglioso Novi per il lavoro svolto per la vicenda depuratore. “C’era un appalto di 65 milioni di euro per i lavori di adeguamento del depuratore – ha ricordato – Abbiamo voluto vederci chiaro presentando interrogazioni, mozioni ed esposti. I lavori poi sono stati appaltati con 15 milioni di euro facendo risparmiare alle casse dei monzesi ben 50 milioni di euro”.

Poi la parola al candidato sindaco, Danilo Sindoni che prima di passare il microfono a Luigi Di Maio ha annunciato la posizione del Movimento sulla vicenda chiosconi, rispondendo così pubblicamente alla richiesta delle 31 associazioni che lunedì  hanno domandato ai candidati, in caso di vittoria, se confermeranno o revocheranno il progetto della Giunta Scanagatti che prevede l’installazione di chiosconi in diversi punti del centro città.

“Noi non solo siamo contro questo progetto che non confermeremo – ha dichiarato – Ma ci vorremo vedere meglio attorno a un appalto spuntato in piena estate”.

Poi il grande ospite. Un comizio di oltre 45 minuti, in barba al gran caldo spiegando che cosa ha fatto e che cosa farà il Movimento 5 Stelle. "Quando in un Comune arriva un nostro sindaco, apre i bilanci, si taglia dove non serve e si investe dove serve”, ha dichiarato.

Per poi dirottare il discorso dal locale al nazionale. “Mancano 100 giorni alla pensione privilegiata dei parlamentari – ha continuato - Abbiamo provato a farla saltare, lo abbiamo fatto più volte e lo rifaremo  ancora. Così come siamo riusciti a far saltare altre follie: i  300 mila euro all’anno di polizza assicurativa ai parlamentari per risarcirli in caso di punture d’insetto, insolazioni, incidenti alla guida in stato d’ebbrezza e di sommosse popolari. Siamo riusciti a far saltare 1 milione di euro all’anno per finanziare le trasferte ai parlamentari che non sono stati più rieletti e 30 milioni di euro per gli affitti d’oro. Grazie alle nostre battaglie queste spese non ci sono più. È sempre troppo poco ed è sempre troppo tardi. Quei soldi servivano a finanziare tutti i partiti alle campagne elettorali e assumere persone indicate dai partiti”.

Per Di Maio la musica adesso però cambia, portando l’esempio di quanto fatto in questi anni dai grillini in aula. “Abbiamo dimezzato i nostri stipendi, mettendoli in un fondo che ha permesso di  far ripartire 5.300 imprese che danno lavoro a 13 mila italiani – ha continuato -  Oggi il nostro obiettivo è far questo sia al Governo sia nei Comuni. Istituendo la Banca pubblica dello Stato che interviene a sostegno dei cittadini e degli imprenditori nei momenti di difficoltà. Il contrario di quello che attualmente succede in Italia dove lo Stato ti abbandona o ti manda Equitalia. Abbiamo 37 sindaci in Italia e diversi hanno già cacciato Equitalia dal loro Comune e le tasse le riscuotono con la riscossione coscienziosa distinguendo i furbi dai coscienziosi, se un padre di famiglia non può pagare 200 euro oggi perché mandargli duemila euro tra un anno? Dobbiamo mettere le persone in condizioni di pagare”.

Il grillino è certo che anche a Monza possa governare una Giunta pentastellata.  “Il problema in questo Paese non è la ricetta, ma il medico cioè il sindaco, presidente di regione e di consiglio – ha continuato - Non ci sono più soluzioni di destra o di sinistra che sono valori dentro di noi. Non esistono più idee di destra e sinistra, ma idee di buon senso che dobbiamo portare avanti. Finché  non cambieremo la classe politica in Parlamento non saremo in grado di fare leggi anticorruzione. Fino a 10 anni fa portavamo le soluzioni alla politica, ma c’era un muro di gomma e da qui la motivazione fondamentale di sostituire coloro che dicevano di voler risolvere i problemi. Anche nei Comuni: se uno viene da voi a dirvi che vuole risolvere i problemi della vostra città dovete chiedergli perché non lo ha fatto in tutti questi anni. I prossimi mesi saranno importanti per questo Paese: ore le elezioni comunali, sarete voi a decidere il sindaco. Poi le  politiche e ritorneranno quelli che ci hanno governato per tre anni a dire che vogliono risolvere quei problemi che ci hanno creato e chi ci ha governato anche prima. Tutti dicono che oggi c’è un sistema politico tripolare, per me noi siamo il polo che si oppone all’altro polo, quelli che hanno già governato e che vanno mandati a casa e che possiamo mandare a casa”.

Con una promessa. “Se arriveremo al Governo elimineremo tre leggi: Fornero, job act e buona scuola e queste leggi le può abolire solo chi in questi anni non le ha votate”.

Barbara Apicella


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