Difende in stazione una donna con la bambina: aggredito alle spalle con una sassata, 15 punti in testa

MONZA - In stazione per il suo turno di lavoro, un addetto alle pulizie è intervenuto quando ha visto che un ragazzo di colore stava importunando una donna e la sua bambina. Aggredito, mentre bloccava il ragazzo è stato colpito alla testa da un suo amico con un sasso

Testa sanguinante e 15 punti sutura per aver difeso una bambina. Brutta avventura questa mattina, domenica 25 giugno, alla stazione ferroviaria di Monza, dove un addetto alle pulizie ha rischiato grosso per difendere una donna e la sua bambina che stavano aspettando il treno.

Il fatto è accaduto verso le 6.45 al binario 1. Mamma e figlia erano in attesa del treno diretto a Saronno, quando improvvisamente un ragazzo di colore ha iniziato a importunarle. Faceva avanti e indietro sul binario, con la sua bicicletta, sfiorando più di una volta la bambina che, spaventata, ha iniziato a piangere.

A quel punto è intervenuto l'addetto alle pulizie che, gentilmente, ha invitato gentilmente il giovane ad allontanarsi. In tutta risposta il ragazzo, dopo averlo insultato, ha alzato le mani contro il lavoratore, che è comunque riuscito a bloccarlo.

All'improvviso, però, è stato colpito da dietro con un sasso. Un colpo molto forte sulla nuca che l'ha tramortito. L'addetto alle pulizie è crollato a terra, quasi privo di sensi. E' riuscito a rialzarsi dopo qualche secondo, con la testa insanguinata, mentre alcuni ragazzi di colore stavano fuggendo a gambe levate.

Sul posto è arrivata l'ambulanza della Croce Rossa di Villasanta. L'uomo è stato accompagnato al Pronto soccorso dell'ospedale San Gerardo, dove gli sono stati applicati 15 punti di sutura sulla testa. Della vicenda si stanno occupando i Carabinieri.

"La situazione in stazione a Monza - denuncia l'addetto alle pulizie - sta peggiorando sempre di più. Adesso stanno arrivando nuovi gruppi di giovani che, fino a pochi giorni fa, non avevo mai visto".

Il problema è che la domenica mattina non è presente la Polfer e, in caso di necessità, non si può fare altro che telefonare al 112.


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