All'ora di cena le elezioni iniziano dare una prima certezza: salvo una clamorosa coda ai seggi a stomaco pieno, il grande vincitore di queste amministrative 2017 potrebbe essere l'astensionismo. Davvero bassa l'affluenza, dato che dovrebbe indurre chi amministra a ogni livello a fare una seria riflessione invece di proporre comizi. Monza e Brianza, purtroppo, non è esente da questo fenomeno che oggi riguarda i seggi elettorali in tutta Italia. Anzi, qui la scarsa affluenza è ancora più marcata che altrove.

Senza andare troppo lontano e fare paragoni con il sud Italia, il dato della Brianza monzese (38,36 per cento) conferma il trend di mezzogiorno rivelandosi ancora una volta il più basso dell'intera regione.

Se a livello lombardo si arriva attorno al 41 per cento, da noi si è recato al voto il 38,36 per cento degli aventi diritto. Niente a che vedere con il 47,27 per cento di Lodi, nemmeno con il 46,68 per cento di Sondrio o il 46,07 per cento di Brescia. Tutte le altre città lombarde sono sopra al 40 per cento, a eccezione di Como che precede Monza di un soffio con il suo 38,89 per cento.

Guardando nello specifico il dato monzese, ancora in evidenza i due Comuni più piccoli toccati dalle elezioni: Carnate ha un 43,89 per cento di affluenza, Sulbiate il 42,89 per cento. Ancora terza Lentate sul Seveso con il 40,32 per cento. Seguono Meda (39,48), Cesano Maderno (38,52), Monza (38,21), Lissone (36,51) che cede a Lesmo (35,77) il primato poco invidiabile dell'astensionismo.

Alle 23, alla chiusura delle urne, il dato finale sulla partecipazione degli elettori al voto. Al momento c'è dopo da stare allegri.