Gp Monza, Ferrari in prima fila ma in poltrona c'è Ecclestone: ultimatum di tre mesi per l'assegno da 20 milioni
MONZA - Stati d'animo contrastanti al Gran Premio di Monza. Tifosi entusiasti per la Ferrari che, nelle prove, ha fatto miracoli conquistando con il secondo miglior tempo la prima fila. Preoccupati, invece, gli organizzatori: Ecclestone ha ribadito che attende i 20 milioni di euro richiesti.
Le Ferrari in pista fanno sognare i tifosi, il boss della Formula Uno non fa dormire i politici e gli organizzatori. E' davvero una corsa a due facce, quest'anno, quella che si disputa all'autodromo di Monza. Battaglia in pista, ma anche fuori.
La differenza, però, è sostanziale. Sull'asfalto le Ferrari fanno sognare. Partono da sfavorite, ma già nelle prove sono riuscite a stupire portando la monoposto di Kimi Raikkonen in prima fila sulla griglia di partenza, con il secondo miglior tempo dietro al solito Lewis Hamilton, e quella di Sebastian Vettel in seconda fila con il terzo tempo assoluto.
Se in pista è stato più facile del previsto, non si può dire altrettanto per i colloqui intercorsi con Bernie Ecclestone, padrone della Formula Uno. Ha sentito i discorsi sul valore aggiunto di Monza e della sua importanza storica nel mondo dei motori. Gli hanno spiegato che la Regione Lombardia è intenzionata a investire 70 milioni di euro sul circuito per i prossimi 10 anni. Gli hanno anche consegnato le 40 mila firme.
Lui ha ascoltato tutti, ma con fermezza ha ribadito che l'unica firma che gli interessa è quella sull'assegno da 20 milioni per il rinnovo dell'accordo quadriennale con Monza dal 2017.
Roberto Maroni, Presidente della Regione Lombardia, ha in seguito dichiarato di essere fiducioso al 99,99% sulla chiusura dell'accordo. Poi, a Cernobbio, ha raccontato di aver ricevuto dal premier Matteo Renzi solo una risposta interlocutoria sul fatto che il Governo possa metterci dei soldi.
Ecclestone da queste questione si tira fuori. In prima fila, ma su una comoda poltrona, c'è anche lui. A lui interessano i soldi, non ha fretta di incassarli. Gli è stato detto che li avrà entro la fine dell'anno, lui attende. Senza preoccupazioni: se Monza non riuscirà a raccoglierli, è pronto a incassarli da qualche altro circuito in giro per il mondo.
La differenza, però, è sostanziale. Sull'asfalto le Ferrari fanno sognare. Partono da sfavorite, ma già nelle prove sono riuscite a stupire portando la monoposto di Kimi Raikkonen in prima fila sulla griglia di partenza, con il secondo miglior tempo dietro al solito Lewis Hamilton, e quella di Sebastian Vettel in seconda fila con il terzo tempo assoluto.
Se in pista è stato più facile del previsto, non si può dire altrettanto per i colloqui intercorsi con Bernie Ecclestone, padrone della Formula Uno. Ha sentito i discorsi sul valore aggiunto di Monza e della sua importanza storica nel mondo dei motori. Gli hanno spiegato che la Regione Lombardia è intenzionata a investire 70 milioni di euro sul circuito per i prossimi 10 anni. Gli hanno anche consegnato le 40 mila firme.
Lui ha ascoltato tutti, ma con fermezza ha ribadito che l'unica firma che gli interessa è quella sull'assegno da 20 milioni per il rinnovo dell'accordo quadriennale con Monza dal 2017.
Roberto Maroni, Presidente della Regione Lombardia, ha in seguito dichiarato di essere fiducioso al 99,99% sulla chiusura dell'accordo. Poi, a Cernobbio, ha raccontato di aver ricevuto dal premier Matteo Renzi solo una risposta interlocutoria sul fatto che il Governo possa metterci dei soldi.
Ecclestone da queste questione si tira fuori. In prima fila, ma su una comoda poltrona, c'è anche lui. A lui interessano i soldi, non ha fretta di incassarli. Gli è stato detto che li avrà entro la fine dell'anno, lui attende. Senza preoccupazioni: se Monza non riuscirà a raccoglierli, è pronto a incassarli da qualche altro circuito in giro per il mondo.