Grimoldi: "Non ci sono soldi per il trasporto pubblico? Con il referendum sparisce anche la Provincia"

MONZA - Paolo Grimoldi, parlamentare della Lega Nord, esorta il Presidente della Provincia di Monza e Brianza e tutti i sindaci del territorio a far sentire la loro voce presso il Governo per sistemare la questione del trasporto pubblico. Ma, secondo l'esponente del Carroccio, ottenere i soldi non basta

Mancano i soldi per il trasporto pubblico? Paolo Grimoldi, parlamentare della Lega Nord, indica la sua "ricetta": "La Provincia di Monza e Brianza, invece di chiedere soldi ai Comuni, faccia sentire la sua voce presso il Governo che ha continuato a tagliare i fondi".

La situazione, al momento, è ancora piuttosto difficile. Per poter garantire i servizi attuali servirebbero circa 1,8 milioni di euro da qui alla fine dell'anno. Poi l'incertezza più totale, con autobus oggi utilizzati da studenti e da pendolari che potrebbero essere soppressi.

"Il Presidente della Provincia e i sindaci - afferma Grimoldi - peraltro quasi tutti del Pd, devono farsi sentire e prendere una posizione netta, nei confronti del Governo che ha insensatamente tagliato loro le risorse senza porsi il problema di come avrebbero fatto ad erogare i servizi essenziali ai cittadini, e nei confronti della riforma costituzionale che, se venisse confermata con il referendum a ottobre, sancirebbe la definitiva scomparsa delle Province: a quel punto sarebbe il caos a livello territoriale, perché chi garantirebbe un servizio fondamentale per il cittadino quale il trasporto pubblico locale? Non certo lo Stato e nemmeno le Regioni che, tra l'altro, verrebbero pure loro svuotate di competenze e risorse con questa riforma costituzionale e ridotte a meri enti amministrativi".

Il discorso, insomma, per il parlamentare del Carroccio non va ridotto soltanto al reperimento dei fondi: "Chiedere soldi non basta: i sindaci ora prendano una posizione chiara per il No al referendum contro una riforma che porterebbe ad un disastro organizzativo e amministrativo a livello territoriale e di fatto cancellerebbe gli enti territoriali".