I dipendenti della Net incontrano Allevi: "In stazione ci vuole un presidio 24 ore su 24"

MONZA - I dipendenti della Net, nei giorni scorsi, si sono rivolti al candidato sindaco Dario Allevi incontrandolo di persona. Lo scopo è stato quello di chiedere una maggiore attenzione, in caso di vittoria, per la sicurezza in stazione e per la qualità del trasporto pubblico in città

“Al candidato sindaco Dario Allevi chiediamo un presidio fisso in stazione h 24 per garantire sicurezza agli autisti e agli utenti, di attivarsi per rendere fruibile la circolazione con maggiore attenzione al rispetto del codice della strada da parte degli automobilisti indisciplinati che parcheggiando nei nostri incagli spesso rallentano la nostra tabella di marcia e un rinnovo del parco mezzi vecchi, inquinanti e che spesso devo rimanere fermi in deposito”.

Queste alcune delle richieste avanzate da un nutrito gruppo di dipendenti della Net che nei giorni scorsi hanno incontrato Dario Allevi candidato sindaco sostenuto da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e dalle liste civiche “Monza Futura” e “Noi con Dario Allevi”.

I dipendenti hanno presentato i problemi della categoria autisti e controllori, evidenziando anche un netto peggioramento della situazione negli ultimi tre anni.

“Gli utenti si lamentano continuamente – hanno spiegato – Prima di tutto per il taglio di alcune corse, in particolare quelle dell’ospedale. Con l’ultima corsa serale alle 20.30 gli infermieri che finiscono o iniziano il turno dopo quell’ora rimangono a piedi”.

Un problema più vote sollevato nel corso di questi anni anche da normalissimi cittadini che abitando in periferia e volendo andare in centro la sera per una passeggiata hanno desistito: a Monza dopo le 20.30 non circola più un autobus e non tutti sono automuniti, o vanno in bicicletta o si possono permettere di prendere il taxi.

Altro tasto dolente sollevato dai dipendenti quello del parco mezzi. “Da Milano ci inviano pullman vecchi – hanno raccontato  – Che spesso si rompono e che devono essere portati in deposito. Mezzi sui quali diventa anche faticoso lavorare, con gravi problemi anche alla schiena. Chiedono mezzi nuovi, ecologici. Sembra davvero folle obbligare le persone a cambiare l’auto euro 3 e poi far viaggiare bus ancora più vecchi ed inquinanti. Qualcuno si è preso la ciccia e a noi hanno lasciato l’osso”.

Gli autisti e i controllori chiedono inoltre di poter lavorare tranquillamente. Sono loro i primi a raccogliere le lamentele – e spesso anche insulti e minacce – per i costanti ritardi rispetto al tabella di marcia. “Chiediamo ad Allevi, se diventerà sindaco, di attivarsi per aumentare la velocità commerciale e garantirne il rispetto – hanno proseguito – Spesso i ritardi sono dovuti proprio alla maleducazione degli automobilisti che parcheggiano negli incagli destinati agli autobus. Minuti e minuti di rallentamento che alla fine possono raggiungere anche quarti d’ora imbarazzanti di ritardo”.

Le persone spesso non se ne rendono conto: ma la loro maleducazione e il loro menefreghismo creano grandi disagi agli autisti e ai passeggeri.

“Più di una volta il bus è rimasto fermo anche oltre dieci minuti perché l’incaglio era occupato e a quella fermata doveva scendere un disabile sulla sedia a rotelle – hanno ricordato – La pedana scende per pendenza sul marciapiede non sulla strada. Allora bisogna chiamare i vigili che a loro volta giungono sul posto e chiamano il carro attrezzi”. E intanto passano preziosi minuti e mentre i passeggeri iniziano a fremere chi attende il pullman alle fermate successive  (magari a sole o sotto l’acquazzone) si surriscalda scatenando poi la sua ira verbalmente contro l’autista.

Infine, ma non per questo meno sentito anzi preoccupazione costante di conducenti e controllori,  il problema della sicurezza. “In stazione dove c’è il capolinea di molti bus ci vuole un presidio fisso h24 – hanno chiesto – Anche a rotazione con vigili e altre forze dell’ordine. Spesso passiamo l’intero turno a far denunce di passeggeri extracomunitari non munito di biglietti. Il problema sono soprattutto loro che non hanno il biglietto e spesso non vogliono fornire i documenti per la multa né scendere alla fermata successiva. Quando la situazione di surriscalda dobbiamo fermare il mezzo e chiamare le forze dell’ordine. Una volta in un solo turno abbiamo fatto denunce a polizia, carabinieri e persino guardia di finanza”.

Barbara Apicella


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